Caitlin Kirkaldy, 21 anni, aveva capito fin da piccola che non le piacevano i maschietti. E rispetto a molti altri giovani che scoprono la propria omosessualità, aveva ricevuto il pieno appoggio della sua famiglia, pronta a starle vicino in qualunque modo avesse scelto di vivere. Ma non era così per il mondo esterno, dove Caitlin era diventata vittima di bullismo e prese in giro perché gay.
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Problemi a cui si era aggiunto un debito di 14mila dollari accumulato per via di diversi incidenti stradali. Qualche giorno fa, Caitlin ha deciso di mettere fine alla sue sofferenze: si è chiusa nella casa che divideva con un’amica e si è tolta la vita.
È stata Bron, la mamma, a voler raccontare chi era Caitlin e cosa le era toccato vivere sulla sua pelle, sperando che la sua storia fosse da esempio. “Era angosciata per il suo debito, e le avevamo detto che l’avremmo aiutata, ma il suo dolore era soprattutto essere diventata vittima di bullismo per la sua sessualità. Una situazione che l’aveva portata lentamente verso la depressione: tutte le sue amiche ci hanno detto che negli ultimi giorni appariva distrutta. Caitlin era forte e generosa, non badava a spese e le piaceva far felice la gente”.