Britney Spears ha rotto il silenzio nella battaglia che la oppone al “padre padrone” James, dicendo basta alla tutela legale che da 13 anni ha messo ogni decisione della sua vita nelle mani del genitore.
La richiesta è arrivata direttamente dalla popstar durante l’udienza alla Superior Court di Los Angeles. Britney ha detto che non vuole altre perizie psichiatriche e vuole d’ora in poi essere libera. “Voglio sposarmi e avere un bambino. Volevo farmi togliere la spirale e avere un bambino, ma i miei tutori non me lo fanno fare perché non vogliono che abbia un bambino. Merito di avere una vita“, ha spiegato la cantante, che compirà 40 anni a fine anno.
Britney Spears si prepara a rompere il silenzio nella battaglia legale contro il padre: niente musica, solo giustizia!
La popstar è intervenuta nel processo, anche se solo virtualmente e non in presenza, mentre fuori dal tribunale si sono raccolti suoi fan all’urlo di #FreeBritney. “Ho detto al mondo intero che sto bene e sono felice. È una bugia. Pensavo che dicendolo abbastanza forse sarei diventata felice, ma non volevo ammetterlo. Ero sotto shock. Sono traumatizzata. Ora vi dico la verità, ok? Non sono felice. Non riesco a dormire. Sono arrabbiata da matti. E sono depressa. Piango ogni giorno“. Britney Spears ha parlato per oltre 20 minuti in tribunale spiegando di voler riprendere in mano la sua vita. La giudice Brenda Penny l’ha ringraziata, lodando il suo coraggio per aver voluto parlare di persona davanti alla corte.
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Intanto il New York Times è venuto in possesso di alcuni documenti confidenziali dai quali emerge come la popstar si sia espressa fortemente contro la tutela da parte del padre, fin dal 2016, affermando che limitava la sua vita, fino ad arrivare a scegliere il colore dei mobili della cucina. “Ha espresso la sensazione che la tutela sia diventata uno strumento oppressivo e di controllo contro di lei”, scriveva un investigatore del tribunale in un rapporto del 2016.