Secondo quanto riferisce il New Yorker, alla vigilia dell’udienza del 23 giugno Britney Spears avrebbe chiamato il 911 – numero unico per le emergenze negli Stati Uniti – per denunciare di essere vittima di abusi. Dopo aver appreso di quella chiamata, secondo quanto riferito, i membri del team di Britney avrebbero iniziato “a scambiarsi freneticamente dei messaggi, preoccupati per quello che Britney avrebbe potuto dire il giorno successivo in aula”. In seguito alle dichiarazioni il padre della cantante, Jamie Spears, ha chiesto ai giudici di indagare sulle affermazioni della figlia.
La Corte rigetta la richiesta di Britney Spears di liberarsi dalla tutela del padre
Ricostruendo gli eventi che portarono all’assegnazione della tutela, i giornalisti hanno raccolto anche le dichiarazioni di personaggi coinvolti nella vicenda, che va avanti ormai da tredici anni. A parlare è anche Robin Johnson, tutore nominato dal tribunale che incontrò Britney a più riprese alla fine del 2007: “È stato uno dei casi più tristi che io abbia mai affrontato. Lei non aveva colpe. C’erano così tante persone nella sua vita…”, ha detto. E così il New Yorker ha pubblicato un’inchiesta sulla guerra che Britney Spears sta facendo per liberarsi dal controllo del padre, reo di averla molestata psicologicamente e manipolata negli ultimi tredici anni, da quando nel 2008 – dopo che la popstar ebbe una crisi psichica – gli fu affidata la tutela legale della figlia.