Brenda Lodigiani per la prima volta si è aperta al pubblico e ha raccontato le sue origini in un romanzo che svela molto della sua storia.
Celebre volto comico, non aveva mai raccontato la sua esperienza di vita prima d’ora, così ha pensato di fare una pubblicazione. “Non volevo per forza scrivere qualcosa di ironico. Piuttosto è stato spontaneo andare a pescare nell’autobiografico. Forse perché per me, abituata da sempre a lavorare in un team, questo libro rappresenta il primo lavoro mio e solo mio“, ha raccontato in un’intervista al Corriere della Sera.
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Il romanzo della Lodigiani si chiama Accendi il mio fuoco e ripercorre la vita della comica, famosa anche per le imitazioni di Orietta Berti e Annalisa. Per la prima volta ha parlato delle sue origini sinti, svelando un lato inedito della sua infanzia. “La mia protagonista si chiama Kelly… una furbata visto che mi chiamo Brenda – ha detto – Anche lei, come me, prova la sensazione di voler appartenere a un gruppo ma non essere abbastanza. È troppo bionda per confondersi con i suoi cugini sinti e troppo sinti per essere inclusa dai bambini ‘fighi’ della sua cittadina di provincia”.
Tra la protagonista del romanzo e la comica esistono delle vere similitudini: “In comune abbiamo un forte spirito di adattamento, ma la sensazione era spesso quella di essere sdoppiata: da una parte c’era la vita al campo, dai cugini. Dall’altra, quella ‘normale’, di provincia. Ero un po’ sfigatella, non avevo vestiti di marca, mia mamma mi prendeva le scarpe da ginnastica Nike”, ha detto.
La Lodigiani ha scavato nelle sue origini sinti, raccontando che la nonna aveva abbandonato sua mamma affidandola a una famiglia di Gagi. “Nel tempo e con mille fatiche, ha poi riallacciato i rapporti – ha detto – Io così ho potuto godere della parte più bella e spensierata di questa cosa: per me era una meraviglia andare nel campo, dove c’erano tanti bambini, ogni giorno un’avventura, sempre in un posto differente”.
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Nell’intervista al Corriere ha parlato del suo comune d’origine Sant’Angelo Lodigiano, svelando che nel romanzo ci saranno molti elementi legati ai suoi luoghi d’infanzia. “Per quanti giri possa fare, basta un profumo per tornare a essere quella bambina lì, cresciuta in un quartiere molto popolare – ha raccontato – in cui c’erano pochi bambini ma con quelli eravamo una banda, una comune in cui ti scambiavi vestiti e varicelle”.