Carta d’identità «rifiutata» ad una bambina di 6 anni. Il motivo? Sul documento non era possibile scrivere i nomi di ‘padre’ e ‘madre’, perché la bimba ha una madre biologica che è legata ad un’altra donna.
Perciò all’Anagrafe della municipalità di Favaro Veneto è stato impossibile rilasciare il documento alla bimba, perché dallo scorso – per decreto ministeriale – non è più possibile indicare ‘genitore o chi ne va le veci’, ma solo padre o madre appunto.
«Lo scorso mese – spiega la madre biologica – abbiamo chiesto che le fosse rilasciata la carta d’identità e abbiamo subito intuito che non sarebbe stato semplice. Gli impiegati dell’Anagrafe, si sono dimostrati collaborativi, hanno chiesto chiarimenti, ma non sapevano come compilare i dati anagrafici. Inserire un nome palesemente femminile di fronte alla dicitura ‘padre’, tanto voluta dal ministro Salvini, rischierebbe in fatti trasformare quel documento un falso».
Tutto rimane perciò nel limbo, e la bambina attualmente è senza identità. A raccontare l’assurda vicenda è stato il Corriere del Veneto: concepita con il seme di un donatore anonimo, la madre biologica (che vive con un’altra donna) ha ottenuto dal tribunale l’ok per adottarla. Nemmeno gli avvocati della coppia sono riusciti a superare il problema e l’Anagrafe ha preferito sospendere la pratica e chiedere lumi al ministero, ma la risposta a distanza di due settimane non è ancora arrivata.