Yuri Guaiana, un attivista italiano legato ai radicali, è stato fermato dalla polizia a Mosca: si stava recando alla Procura generale per consegnare una raccolta di firme contro le persecuzioni degli omosessuali in Cecenia. Con lui fermati anche 4 attivisti russi.
Yuri Guaiana, membro del direttivo dell’Associazione Radicale Certi Diritti è stato arrestato questa mattina a Mosca mentre consegnava per conto dell’Ong AllOut le firme di cittadini da tutto il mondo che chiedono giustizia e verità sulle persecuzioni di gay in Cecenia”, ha scritto stamani Marco Cappato, leader dei Radicali. Contatti avviati subito con la Farnesina e con il consolato italiano a Mosca, mentre il caso inizia a fare davvero “rumore” per via della violenza e insensatezza, al momento, di un arresto durante una semplice consegna di una petizione. “Le notizie dalla Cecenia e quello che è successo in Russia desta preoccupazione; forme di democrazia autoritaria sono forze di riferimento a forze politiche che agiscono nel nostro continente e nel nostro Paese”, ha spiegato Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri del Governo Italiano.
Prima di essere arrestato Yuri Guaiana aveva scritto sul suo blog per i diritti LGBT: “Molta della popolazione cecena chiede che si faccia un’inchiesta efficace e che si fermino subito arresti, torture e uccisioni di gay. I cittadini russi meritano di vivere in libertà e in uno stato di diritto. La Russia deve rispettare i trattati internazionali che ha sottoscritto“.