“Attenzione zona altamente inquinata da immondizia abbandonata e infestata da finocchi molesti”. Questa è la scritta, dal chiaro contenuto omofobo, comparsa nei giorni scorsi a Verona, nella zona del Lazzaretto.
A denunciare l’episodio di intolleranza sono state le realtà antirazziste della città e quelle che lottano per i diritti degli omosessuali, secondo le quali il luogo in cui è stato affisso il cartello non è affatto casuale: “Il Lazzaretto è fin dal dopoguerra uno dei luoghi della città frequentati da persone gay, una zona franca deputata agli incontri”.
In un comunicato pubblicato su Fabebook le associazioni denunciano come non sia la prima volta che in quel luogo vengono intimiditi omosessuali e che non sono infrequenti scorribande e pestaggi. Stavolta gli omofobi hanno deciso di appendere volantini: “Visti i precedenti, li dovremmo forse considerare un avvertimento? Seguiranno azioni violente?”, si domandano le associazioni. Le scritte sono comparse dopo la manifestazione del 18 agosto “organizzata per rispondere all’ennesima violenza omofoba che si è consumata in città”.
L’11 agosto, infatti, due giovani imprenditori veneti, Andrea e Angelo, sono stato insultati, aggrediti e schiaffeggiati nella centralissima piazza Bra perché omosessuali. La scritta omofoba è corredata da una serie di simboli: “una scala con uno dei pioli trasformati in dente di lupo”, fanno notare le associazioni, simbolo della runa Wolfsangel, emblema utilizzato dai nazisti prima di venire soppiantato dalla svastica. Sempre secondo le associazioni che hanno denunciato l’accaduto la matrice, oltre ad essere di estrema destra, va ricercata in alcuni settori della tifoseria del Verona. “Da informazioni raccolte al Lazzaretto sembra che nei giorni scorsi si aggirassero nella zona alcune persone con la maglietta blu e il logo dell’Hellas Verona, – si legge – che in città è sempre stato, attraverso lo stadio e la curva sud, un vivaio dell’estrema destra”, spiegano nel comunicato.