Arriva a Milano, dal 22 al 26 novembre al Teatro Filodrammatici, lo spettacolo “Le scoperte geografiche”.
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La storia narra di un tragitto di formazione oltre l’adolescenza, attraversando la maturità e la vecchiaia dei protagonisti. Un banco di scuola, anni cinquanta. Due compagni, due giovani uomini e un’amore mancato che ripassano la lezione di storia: le grandi scoperte geografiche di Colombo e Magellano. Ma quella lezione in realtà è un pretesto, perché tra i due c’è un sentimento profondo che finora hanno nascosto. Il viaggio dei due grandi esploratori si confonde con la loro esplorazione. La classe diventa la caravella, e la terra da scoprire è un continente oscuro e senza confini, quello del desiderio e dell’identità.
Un universo più reale della realtà, dove la lingua perde ogni funzione quotidiana diventando un codice esclusivamente amoroso, poetico in senso stretto, che si fonde ironicamente con il gergo marinaresco. Ci si addentra in un Nuovo Mondo interiore, universo pericoloso, pieno di tempeste, dubbi e slanci improvvisi, ammaraggi coraggiosi e mostri sputati dall’inconscio. Le scoperte geografiche è la storia di un sentimento assoluto e forse mancato, l’epopea di una rotta perpetua, perché nell’oceano dei sentimenti non c’è terraferma su cui attraccare, non c’è meta, ma solo un senso agrodolce, insieme definitivo e sospeso, inevitabile conseguenza di ogni viaggio d’amore.
“Le scoperte geografiche” è un testo inedito di Marco Morana attore e autore diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia.
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