Ritratto di un amore di Martin Provost, con Vincent Macaigne, Cécile De France e Stacy Martin (durata 122 minuti).
di Ulderico Grancini
Alla fine dell’Ottocento, il pittore Pierre Bonnard (Vincent Macaigne) diventa uno dei post-impressionisti più apprezzati del periodo grazie agli intimi ritratti dell’enigmatica Marthe de Méligny (Cécile De France), sua musa nonché futura sposa. Per conoscere Bonnard e diventare la sua modella ideale, Maria Boursin (questo il suo vero nome), impiegata in una ditta di fiori finti, si finge un’aristocratica italiana in rovina: è il 1893 e da allora entra con il suo corpo in oltre un terzo di tutti i quadri di Pierre. Il film ripercorre la vita dell’artista e il suo rapporto anticonformista con Marthe, tanto pervaso di complicità ed erotismo, quanto problematico e conflittuale, tra violente passioni e ricorrenti crisi, anche a causa dei tradimenti del pittore, l’ultimo dei quali, con la giovane René (Stacy Martin), avrà un’esito tragico. Ma ai tradimenti segue sempre il perdono. Ritratto di un amore è un film pieno di vitalità, di luce e di colori, ambientato per la gran parte in una villa nella campagna francese dalla natura rigogliosa, dove arriva ospite anche Claude Monet, uno dei padri dell’Impressionismo, a trovare ispirazione sulle rive del fiume. Un film che piacerà agli appassionati d’arte e… degli amori complicati.
Storia:
Una passione travolgente, un’unione indissolubile, un amore fuori da ogni schema. Quando il pittore francese Pierre Bonnard, post-impressionista nel giro di Degas e Renoir, incontra Marthe de Méligny, cerca solo una modella disposta a posare per lui. Quello che trova è molto più di una musa: Marthe si rivela un’anima affine, una compagna d’arte e di vita, una donna dallo spirito moderno e indipendente. Il regista Martin Provost racconta questa relazione densa di fascino in un film lirico e commovente, una emozionante esplorazione del confine tra arte e vita che ha incantato il festival di Cannes 2023.
Nelle sale dal 16 maggio.