Quattro figlie di Kaouther Ben Hania, con Hend Sabri, Nour Karoui e Ichraq Matar (durata 107 minuti, in versione originale sottotitolata in italiano).
di Ulderico Grancini
Un film documentario sulla storia tutta al femminile di una famiglia tunisina, con una madre, Olfa, e quattro figlie, le due maggiori entrate a un certo punto a far parte dell’Isis e sostituite, in parti della narrazione, da attrici professioniste. Tra passato e presente, emergono le violenze e le prevaricazioni che ogni donna, moglie o figlia, deve subire dal maschio di casa, ma anche la voglia di ribellarsi e di avere spazi di libertà che creano una spaccatura tra le generazioni. La difficoltà di Olfa di prendere le distanze da quella società patriarcale verso cui sente una sorta di sudditanza ancestrale risulta inaccettabile alle quattro figlie e, tra discussioni e ripicche, è forse proprio la molla che spinge due di loro ad abbracciare lo Stato islamico. Ma il documentario va oltre il racconto familiare. «Olfa poteva scoprire aspetti delle figlie attraverso il confronto sul set, e aveva allo stesso tempo queste attrici davanti come alter ego. È stata l’occasione per le figlie di dire cose che non avevano mai detto alla madre. È stata un po’ una seduta di terapia collettiva, per la famiglia, le attrici e per noi dell’équipe, tutte donne», ha raccontato la regista alla presentazione del film. Un film cupo, sofferto, tremendamente vero, non privo di dolcezza e sprazzi di ilarità.
Storia:
È una vita che oscilla tra luci e ombre, quella di Olfa, donna tunisina e madre di quattro figlie, un’esistenza spesso ribelle, ma inesorabilmente schiacciata dal peso della tradizione e della società. Un giorno, le sue due figlie maggiori spariscono. Per riempire quell’incomprensibile vuoto, la regista Kaouther Ben Hania invita due attrici professioniste a prendere il loro posto al fianco della donna e delle due figlie minori, per ripercorrere e mettere in scena, tra realtà e finzione, la storia della famiglia. Ne scaturisce un viaggio intimo e profondo pieno di speranza e sorpresa, un’opera emozionante e catartica, tragica ma anche inaspettatamente divertente, candidata all’Oscar 2024 per il Miglior documentario.
Nelle sale dal 27 giugno.