La moglie del Presidente di Léa Domenach, con Catherine Deneuve, Denis Podalydès, Michel Vuillermoz e Sara Giraudeau (durata 92 minuti).
di Ulderico Grancini
Catherine Deneuve torna sul grande schermo nel ruolo brillante e irresistibile di Bernadette, ovvero La moglie del Presidente. Diretta, al suo esordio, da Léa Domenach, La moglie del Presidente è una commedia che si ispira alla vicenda di madame Chirac, la consorte del due volte Presidente francese, per raccontare una storia di una riscossa al femminile. Un racconto irriverente e anticonformista: il ritratto di una mamma e moglie che, imprigionata troppo a lungo nel suo ruolo, prende in mano il suo destino. Una donna che si libera dal suo stereotipo per trasformarsi in un’icona femminista. Fin dall’inizio si precisa che il film, rifacendosi a momenti salienti della storia di Francia, si prende ampie libertà. A uscirne con le ossa rotta è Chirac, reso una macchietta, mentre Bernadette fa la parte del leone, risultando molto più popolare e amata del coniuge tra i francesi. Andò davvero così? Chissà, ma la bravura e il carisma di un’attrice come la Deneuve, che all’età di 80 anni non finisce di affascinare e sorprendere, rendono il tutto plausibile e molto gradevole.
Storia
Quando arriva all’Eliseo, Bernadette Chirac si aspetta di ottenere finalmente il posto che merita, avendo sempre lavorato all’ombra del marito Jacques per farlo diventare Presidente. Messa da parte come troppo antiquata, Bernadette decide di vendicarsi diventando una figura popolare e amata dai media. La moglie del Presidente si ispira alla storia di una donna realmente esistita, per raccontare la forza e la determinazione femminile necessarie a emergere in un mondo guidato dagli uomini.
Nelle sale dal 24 aprile.