Il gusto delle cose di Trần Anh Hùng, con Juliette Binoche e Benoît Magimel (136 minuti).
di Ulderico Grancini
Presentato al Festival di Cannes 2023, dove ha vinto il Premio per la Miglior Regia, e candidato dalla Francia per la corsa al Premio Oscar, Il gusto delle cose, del regista vietnamita Trần Anh Hùng, è un film che abbina amore e gastronomia in un castello da sogno della campagna francese di fine Ottocento. A farla da padrone sono le scene di preparazione, spiegazione e consumo dei piatti, o di degustazione dei vini, e le schermaglie sentimentali dei due protagonisti, un famoso chef, Dodin Bouffant, e la sua storica collaboratrice Eugénie, di cui lui è perdutamente innamorato. Lei nutre un profondo affetto Dodin, ma non ha mai accettato di sposarlo in nome della sua libertà. Il gusto delle cose si limita a questo, gastronomia e vita insieme, eppure è un film delizioso, ben recitato, che non scivola mai sui toni mielosi e, al limite, fa venire l’acquolina in gola, tra salse e verdure, pesci e arrosti. Il finale drammatico finisce per dare un senso ancora più profondo alla loro passione per la buona cucina e a una relazione che ha unito, più di tante coppie di sposi, Dodin ed Eugénie. Una curiosità: i piatti realizzati nel film e la consulenza per le coreografie in cucina eseguite dai protagonisti sono stati curati dallo chef Pierre Gagnaire, che vanta 15 ristoranti nel mondo e 12 stelle Michelin.
Storia
Nella Francia di fine Ottocento, Juliette Binoche veste i panni della cuoca sopraffina Eugénie, da oltre vent’anni collaboratrice del famoso gastronomo Dodin Bouffant (interpretato da Benoît Magimel). Un sodalizio culinario che, con il passare degli anni, si è consolidato in una relazione sentimentale. Eugenie, però, è affezionata alla sua libertà e non ha mai voluto sposare Dodin. Così, lui decide di fare qualcosa che non ha mai fatto prima: cucinare per lei.
Nelle sale dal 9 maggio.