Arriva al cinema “Fremont” di Jalali, con Zada, White, Turkington, Schmelling e See-tho
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Fremont di Babak Jalali, con Anaita Wali Zada, Jeremy Allen White, Gregg Turkington, Hilda Schmelling e Avis See-tho (durata 88 minuti).
di Ulderico Grancini
Fremont è una città nella baia di San Francisco che ospita una nutrita comunità di profughi afghani e per questo viene chiamata da molti Little Kabul. Qui vive Donya, che pur di vedere altre facce lavora in una fabbrica di biscotti della fortuna a San Francisco, con proprietari cinesi, prima come impacchettatrice e poi come ideatrice dei pensieri scritti sui bigliettini al loro interno. La sera, nella sua stanzetta, ripensa a parenti e amici che in patria rischiano la vita, mentre lei si è salvata fuggendo su un aereo degli americani, per i quali lavorava. Il senso di colpa la porta a rifiutare il piacere di vivere come i suoi coetanei, di divertirsi, di cercare l’amore. Uno strano psicologo la metterà di fronte ai suoi bisogni più intimi e alla necessità di superare quel blocco mentale che la condiziona. E sarà proprio un bigliettino in un biscotto a cambiare il suo destino, dando un finale romantico a un film, girato in bianco e nero, triste, malinconico, ma sorretto dalla determinazione della giovane afghana, in cerca di una rivincita umana e sentimentale.
Storia:
Donya è una bella e problematica ragazza afgana espatriata nella cittadina californiana del titolo. Ex traduttrice per l’esercito americano in Afghanistan, lavora a San Francisco in un piccolo laboratorio cinese che produce i “biscotti della fortuna”, dove a volte scrive i messaggi stampati sui foglietti in essi contenuti. Vive da sola in un edificio con altri immigrati afghani e spesso cena da sola in un ristorante locale guardando soap opera. Ha problemi di insonnia che la portano a iniziare una terapia con uno psicologo appassionato di “Zanna Bianca” che può permettersi solo grazie ad un piccolo stratagemma. Silenziosamente Donya lotta per rimettere in ordine la sua vita dopo un passato difficile. Soffre della solitudine che la sua condizione di esule comporta. In un momento di disperato romanticismo decide di inviare verso l’ignoto un messaggio speciale in un biscotto a caso, come un sos in bottiglia lanciato in mezzo al mare. In qualche modo questo gesto cambierà la sua vita…