Dopo l’uscita del nuovo album La Notte Ariete racconta anche qualche altro dettaglio della sua vita privata, riguardante la sua famiglia e la scelta di andarsene di casa molto giovane. In un’intervista a Vanity Fair, l’artista ricorda: “Sono andata via di casa a 18 anni, in pieno Covid, mentre i miei genitori si separavano. Non ho un legame esagerato con loro, ma lo dico senza rancore, con serenità: dovevano concentrarsi su mio fratello, più piccolo di me, che stava molto male. Ha avuto problemi clinici gravi, fino alla scoperta di essere trans e alla scelta di un percorso di transizione. Ora sta meglio, ma si porta comunque dietro gli strascichi della sua malattia e vive con mia madre”.
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La cantante parla poi del successo ottenuto con la musica: “Sono felice. Ho fatto ciò che volevo, nel rispetto dei miei tempi. E senza diventare una macchina da guerra, da numeri e da live, sono riuscita a comprarmi la casa e l’auto, a stare a Roma, a godermi una certa tranquillità economica. All’inizio non avevo nemmeno gli spiccioli per il caffè”
Negli ultimi anni l’Italia ha conosciuto il suo talento, la sua sensibilità e la profondità dei suoi testi. Ora Ariete pubblica il suo secondo album in studio, La notte. Il disco contiene alcuni dei successi degli ultimi mesi, compreso il brano sanremese e Un’altra ora, ma anche qualche nuova chicca come Dormiveglia.
Il significato di Dormiveglia:
Il brano parla di quel limbo emotivo in cui ci si trova per l’incertezza di poter stare davvero insieme: una sensazione simile, appunto, al dormiveglia.
Il significato di Dormiveglia è dunque quel lasciarsi andare, come nel sonno, ma non completamente, perché la paura che la storia d’amore possa finire non lascia spazio alla pace. E così una parte rimane sempre sull’attenti, a domandarsi se la relazione possa funzionare, fissa come la “voce nella testa che mi dice: ‘Resta, resta’”.
Tutto il testo di Dormiveglia è costruito proprio sulle immagini di una storia finita: “Foto strappate/Solo ricordi sbiaditi” e della sofferenza che ne consegue “Cerco il tuo viso al mattino/Ma so fingere anche di stare bene/Quando non stiamo insieme”.
Per quanto il sentimento possa essere forte (“Mi guardi negli occhi e sai bene cosa mi fai”), dunque, la relazione di cui parla Dormiveglia è destinata a finire: “Tu scapperai dai miei giorni/Ricorderai quelle notti/Non torneranno mai/Io starò bene senza più pensarci”.