Estratto dell’articolo di Renato Franco per il “Corriere della Sera”
Il primo lavoro in tv è subito un botto: «La Corrida» di Corrado.
«Il mio sogno era fare l’attrice, facevo continui provini per il cinema, ma non mi prendevano. Invece Corrado mi ha preso al volo».
Come colpì Corrado?
«Lo facevo ridere, amava molto le mie gaffe naturali, puntava molto sull’improvvisazione e usava la mia goffaggine per fare spettacolo come poi è successo anche con Raimondo e Mike».
All’epoca faceva teatro, sognava il cinema, ma finì in serie B, la tv…
«La tv per me era terrorizzante, avevo paura di apparire, quando scendevo le scale morivo dalla vergogna. Però rispetto alla tournée teatrali a cui ero abituata la tv era un mondo privilegiato. Quando lavoravo per il teatro dividevo la camera con tre ragazze».
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La tv era ricca…
«Infatti è quello che mi ha fregato. Mi dicevo, sai che c’è? Chi se ne frega del teatro… Le uniche tournée fighe che ricordo erano quelle dei musical, perché cantanti e ballerini sono simpaticissimi, gli attori di prosa invece sono un po’ pesanti, di una pesantezza infinita, due palle proprio. Ora se la prenderanno, permalosi come sono… ma lo devono sapere».
Arrivò a «Non è la Rai», ma era «vecchia».
«Avevo 27 anni, le altre ragazze 15-16. Stavo facendo un programma con Jocelyn e mi hanno tolto a metà dalla sua trasmissione per andare a Non è la Rai . Jocelyn non la prese benissimo, se la legò al dito… Boncompagni mi scelse perché lo facevo ridere».
Quanto la pagavano?
«Tantissimo, anche cinque milioni, o forse quattro. Cifre esorbitanti… Ero piccola, avevo 27 anni e lei dirà, mica tanto piccola, ma io ho avuto uno sviluppo non regolare, ho sempre avuto 20 anni di meno dell’età biologica. Ero sovrastata da tutta questa popolarità, mi destabilizzava. Ti fai delle domande: ma veramente merito, valgo tutto questo? La stessa follia mi accadde dopo la prima Isola dei famosi , con paparazzi e persone comuni che mi inseguivano».
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Lei nemmeno ci provava…
«Io ci marciavo, mi faceva comodo e mi era richiesto. Se avessi detto cose sensate Raimondo mi avrebbe cacciato. Certo rivedendomi adesso, mi dico: ammazza quanto ero oca, mi imbarazzo vedendomi, mamma mia; va beh che ero ragazzina, ma avevo già 30 anni».
Che per lei sono dieci però.
«Anche questo è vero. Sento un certo imbarazzo rivedendomi, sembro una 30enne adolescente. Sì, ero proprio oca».
Ora non è più oca?
Ride: «Me la sono cercata… diciamo che oggi riesco a reggere i ruoli un pochino più seri, quindi sempre oca resto, ma c’è più professionalità e pelo sullo stomaco».
Gli anni Novanta per lei furono strepitosi: Corrado, Vianello e pure Mike Bongiorno, che la chiamò alla «Ruota della fortuna». Lo stregò sempre grazie all’ocaggine?
«Sì, assolutamente. In realtà io non volevo fare La ruota , ero all’apice della carriera e andare e girare le caselle mi sembrava tornare indietro. Tutti pensano che io sia rimasta lì dieci anni, ma fu un solo anno. Di fuoco. Successe di tutto».