Oggi, nel 2022, continuiamo ad assistere a prevaricazioni che sono diventate inaccettabili e anche pericolose.
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E così, dopo che RaiPlay è stata costretta a fare ammenda per non aver caricato online la puntata sulla transessualità di una minorenne contenuta nella serie tedesca Grani di pepe, il comico Andrea Pucci ha pensato bene di indirizzare dal palco del suo spettacolo milanese, la città che ha una fermata della metro coperta di pannelli arcobaleno, una battuta omofoba rivolta a Tommaso Zorzi, una di quelle battute che i ragazzi omosessuali sono purtroppo abituati a ricevere dai compagni di scuola e della palestra che non resistono alla tentazione di indirizzare la propria cattiveria verso chi è apparentemente diverso da loro.
A un certo punto dello spettacolo, infatti, Pucci ha rivolto la sua attenzione ai tamponi, lanciandosi in un monologo a dir poco scorretto: «Abbiamo passato tutto l’anno scorso a farci tamponi, si entrava in queste strutture dove ti infilavano il tampone in una narice, se erano stron*i anche nell’altra, se erano ancora più stron*i in bocca, se invece ti chiamavi Zorzi, nel cu*o», ha detto Pucci incontrando, il giorno dopo, la reazione di Tommaso Zorzi che, attraverso Instagram, ha scelto di rispondere su quanto è accaduto. «La cosa che mi fa impazzire è che tu cosa ne sai di dove lo prendo io. Come fai ad arrogarti il diritto di salire sul palco e dire che io lo prendo…, è una roba che mi fa impazzire. Ora perché a te fa ridere “gay=tutti lo prendiamo…”, a tre giorni dal Pride di Milano? Non lo so Pucci, credo tu mi debba delle scuse», ha spiegato Zorzi incontrando la solidarietà del pubblico e di diversi addetti ai lavori.
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Più che la battuta in sé, tuttavia, è necessario chiederci un’altra cosa: è possibile che, nel 2022, ci sia ancora qualcuno che trovi una battuta del genere divertente? È possibile che in tutti questi decenni non siamo riusciti a far capire agli ignoranti e ai superficiali che la comunità omosessuale non è quella delle piume e dei brillantini e che, come chiunque altra, ha bisogno di rispetto e di dignità? Tommaso Zorzi, questa volta, ha scelto coraggiosamente di non restare in silenzio e di segnalare il problema, indirizzando il suo messaggio direttamente a Pucci e a tutti coloro che a quella battuta si sono sbellicati dalle risate. Lo ha fatto perché più che gli slogan sui social è necessario far capire quando si supera un certo limite nella vita vera, perché finché gli sfottò vecchi di quarant’anni continueranno a suscitare ilarità spacciando l’omofobia per la satira non potremmo mai dire davvero di aver fatto un passo avanti.
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