Ambra Angiolini era solo una ragazzina quando ha iniziato a soffrire di disturbi del comportamento alimentare.
«Sono diventata bulimica a 13 anni per un cancro dell’anima» ha detto in un’intervista recente. E, oggi, ripercorrendo il suo passato, ha pubblicato su Instagram un post che la dice lunga su come le parole abbiano certamente influito sui suoi problemi di salute. In una carrellata di immagini e servizi televisivi del passato, Ambra mostra a tutti come nei suoi confronti sia stato utilizzato un linguaggio duro, ostile, offensivo. Troppo difficile da sopportare per un’adolescente.
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«Ripercorrendo la mia storia, con l’aiuto del mio amico Fabio Marantino ( prezioso come non mai), mi sono resa conto dell’ipocrisia della tv e di certa carta stampata; probabilmente non si può più dire niente solo perché avevano già detto tanto…troppo» ha scritto. Presentando poi, uno dopo l’altro, gli articoli in cui il suo aspetto fisico veniva continuamente attaccato. Articoli che risalgono a qualche anno fa: Ambra Angiolini aveva 17 anni. Aveva conquistato il pubblico del piccolo schermo con Non è la Rai. Ma alcuni articoli non perdeva occasione per sottolineare il cambiamento del suo corpo e fare paragoni sbagliati tra il prima e il dopo. «Addio vitino da vespa. Palloncino gonfiato», «Nemmeno l’abito nero e la gonna lunga alla caviglia riescono a dissimulare i chili di troppo. Anche il nuovo taglio scalato sottolinea il volto paffuto», si legge in certi articoli del passato. E ancora: «Fardello di ciccia», «L’extralarge non si addice ad Ambra. Ascesa e caduta della ninfetta anni ’90: tutta colpa di qualche chilo in più».
Parole pesantissime, un attacco di body shaming sul quale oggi l’attrice vuole dire qualcosa. «Se in quel periodo, avevo solo 17 anni, qualcuno mi avesse fatto notare che non ero più “spensierata” invece di sottolineare ovunque quanto io fossi diventata grassa, avrei cercato di tornare ad essere più “mia“ che di tutti. Il problema di oggi, si dice ovunque, sono gli haters, ma c’è qualcuno che molto tempo fa gli ha evidentemente fatto scuola» ha scritto su Instagram. Sottolineando che questo post non è stato condiviso «per vittimismo, ma per rimettere a poste le cose». E conclude: «Io alla fine ho vinto una guerra che non doveva nemmeno essere combattuta».