Alex Britti ha deciso di dire la sua sull’uso dell’auto-tune da parte di alcuni cantanti.
Il cantautore non si è tirato indietro quando, al programma Rai2 “La fisica che ci piace” condotto da Vincenzo Schettini, gli è stato chiesto un parere sull’uso di questo strumento. Ecco che cosa ha dichiarato.
25 anni fa usciva la bellissima “Oggi sono io” di Alex Britti
Alex Britti contro l’auto-tune:
“Nel pop moderno, accendi l’auto-tune e in cinque minuti siamo tutti cantanti. Invece un tenore si basa solo sulla voce, se non sai cantare sei in mezzo ad una strada.” Così ha esordito Britti. “Oggi non è facile fare pop, ma c’è da dire che il pop viaggia su altri binari. Oggi soprattutto puoi anche non saper cantare e fare il cantante pop, perché viaggia su altri binari, c’è l’empatia del personaggio, il testo, quello che dici, la musica che magari somiglia a qualcosa che ti piace e ti richiama l’attenzione, quindi sono molte le componenti.”
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Il nuovo modo di fare musica:
“Le ultime generazioni di cantanti lavorano meno sulla cassa di risonanza, perché la cassa di risonanza di oggi è il microfono e dove è attaccato il microfono. Quando io ero ragazzino, invece, andavo a suonare e non c’era niente. C’era, quando ero fortunato una sedia. Sennò potevo portare la tracolla e stare in piedi, non c’era niente, non c’era microfono, casse, niente. C’era un teatrino vuoto, la gente in silenzio e tu se cantavi piano non ti sentiva nessuno e dovevi per forza fare cassa di risonanza’.’