Alessandro Villa è un ragazzo di Molteno (Lecco) e la sua storia sta facendo il giro del web.
Deriso, bullizzato e offeso dopo aver pubblicato un reel (video) sul suo profilo Instagram dove canta un brano di Marco Mengoni. Una pioggia di insulti solo perché Alessandro è effetto da un deficit di coordinamento fisico visivo, è nato idrocefalo, ma che non hanno fermato il desiderio e la speranza che Alessandro ha nel suo cuore: “Scrivere canzoni a tematica sociale“.
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L’appello a Marco Mengoni:
“Scrivo canzoni a tematica sociale e mi piacerebbe tanto che tu potessi cantare un mio brano – dichiara a SPYit.it Alessandro – ho un deficit di coordinamento fisico visivo, sono nato idrocefalo ma questo non mi impedisce di continuare a sognare. Mi è dispiaciuto che, in tutta questa triste vicenda, Marco Mengoni non sia intervenuto in mia difesa, eppure penso che lui, o chi per lui, in qualche modo, abbia visto i miei video e la mia richiesta di aiuto”.
Il sogno di Alessandro:
“Vorrei scrivere canzoni a sfondo sociale per tutti, ma la società in cui viviamo non è ancora pronta all’inclusione. Da sempre combatto contro l’indifferenza dei più e spesso sono stato prima bullizzato, deriso e ostacolato e questa degli insulti ricevuti sotto al video dove canto Due Vite è solo l’ultimo degli episodi. So di non essere una cima nel canto ma ho voluto lo stesso lasciare traccia del Festival di Sanremo cimentandomi nell’interpretazione del brano “Due Vite” di Marco Mengoni, vincitore della 73esima edizione della kermesse, perché questo brano ha lasciato un segno nella mia vita”, scrive Alessandro in un accorato messaggio mentre canta il brano che ha vinto il Festival di Sanremo e che ora è in gara all’Eurovision Song Contest 2023″.
Alessandro e l’Idrocefalo:
“Ho dovuto subire nel corso della mia vita tanti interventi chirurgici dove anche lì ho vissuto, in modo forte, la solitudine. La mia unica compagnia è sempre e solo stata la musica, è la mia amica più fidata. Di amici ne ho avuti pochi, soprattutto a scuola. Ma, nonostante tutto, non ho mai mollato”.
Gli insulti sotto il brano:
A chiosa del reel pubblicato su Instagram, infatti, piovono insulti e offese per la sua fisicità. Risate plateali, insulti sull’aspetto fisico, prese in giro. “Più che la musica, lì non arriva il dentista…”, uno tra i tanti, in mezzo a risate e sfottò di ogni genere. “Fai pena”, “Non è meglio se canti la canzone di Sanremo “Mostro”?”. “Al posto della luna perché non ti metti un petardo in bocca e ti fai esplodere?”. “Fai la pipì come tutti gli altri?”.
Per fortuna dal web non arrivano solo insulti:
“C’è molta gente che mi dice che la mia costanza e il mio impegno sono d’esempio per tutte quelle persone che credono di non farcela”, dichiara Alessandro. Ecco alcuni messaggi pieni d’amore: “Metti tanta gioia e amore in quello che fai. Non curarti mai della cattiveria delle persone”. “Tutti bravi a offendere senza sapere niente… la musica è cuore, e mi hai emozionata”. E c’è anche chi torna sui propri passi, scostandosi dalla massa degli hater. “Mi scuso pubblicamente con Alessandro, e ringrazio chi mi ha fatto notare la leggerezza commessa con il mio commento. Non volevo offenderlo”.
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Alessandro, classe 1982, fin dalla più tenera età è stato spinto dalla sua disabilità verso l’impegno nel sociale, e verso la divulgazione dei valori dell’inclusività. Anche attraverso la sua più grande passione, ovvero la musica.
Idrocefalo: significa letteralmente “acqua nella testa”. L’idrocefalo è caratterizzato dall’aumento del volume dei ventricoli cerebrali come conseguenza o della riduzione della massa cerebrale o della eccessiva produzione di liquor. L’omeostasi cerebrale, infatti, è mantenuta costante da fini meccanismi fisiologici compensatori: ogni aumento/riduzione del volume cerebrale implica necessariamente la riduzione/aumento del volume del liquor. L’idrocefalo è determinato da un’alterazione della dinamica liquorale, in una delle sue 3 fasi: produzione, circolazione e riassorbimento.