“Meloni rivendica che, sui diritti, il governo non ha fatto alcun passo indietro? Ma nemmeno in avanti”. A puntare il dito contro l’esecutivo è Alessandra Mussolini, ex europarlamentare di Forza Italia, intervistata dalla Stampa.
“L’anno scorso – spiega – l’Italia ha posto il veto in Consiglio europeo sul regolamento che uniforma le procedure di riconoscimento dei figli in tutti gli Stati dell’Unione, di modo che i bambini nati in famiglie omogenitoriali vengano automaticamente riconosciuti come figli di entrambi i genitori, cosa che avviene in tutta Europa ma non da noi. Da noi, il genitore non biologico deve adottare il bambino”.
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Un tema che fa discutere ancora oggi, perché rende di fatto i bambini e le bambine di queste coppie figliə di serie B, con meno diritti e tutele dei loro coetanei e coetanee. “È assurdo almeno quanto il fatto che i single non possano adottare – aggiunge –. Gli italiani non godono di diritti che altrove sono consolidati, quindi, se anche il governo non ha fatto passi indietro rispetto alle nostre leggi, è rimasto indietro rispetto all’evoluzione della nostra società e indietrissimo rispetto all’Europa, di cui fa parte”.
Ancora “In campagna elettorale, più che sentire parlare di questo, ho sentito cose invereconde sull’aborto” come “l’importanza di indurre il ripensamento nelle donne che decidono di abortire”. Secondo l’ex eurodeputata “Dovremmo affrontare, invece, la questione dell’obiezione di coscienza, che è una violazione del giuramento di Ippocrate ed è, soprattutto, pericolosa per chi decide di interrompere una gravidanza: allunga i tempi per farlo e aggrava il peso psicologico che può derivarne”.
Alessandra Mussolini critica la stessa maggioranza di cui fa parte, ma rifiuta l’ipotesi di un suo pa, sostenendo che Forza Italia “ha una visione laica e inclusiva, io ho sempre detto quello che penso e non ho mai ricevuto pressioni”, mentre “il Pd non è un partito particolarmente coraggioso in tema di diritti. Al parlamento europeo sono stata io a porre il problema dell’identità di genere, mica la sinistra”.
Alla Stampa indica poi quali sarebbero i punti chiave di un suo programma ideale in tema di diritti: “Primo, riconoscimento dei minori a prescindere da dove e come siano nati. Secondo, pagare le donne più degli uomini: aggiustiamo il gap salariale, mettiamo le donne in condizione di essere indipendenti, e rafforzeremo la loro capacità di denunciare le violenze, quindi di arginarle”.
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“Sui diritti si deve andare avanti e non indietro – conclude – si deve alzare l’asticella, come nel salto in alto”. Alessandra Mussolini, sostiene il Pride, è favorevole all’aborto e alla procreazione medicalmente assistita per le coppie dello stesso sesso: non è di sinistra ma di fatto afferma, professa, porta avanti battaglie e istanze progressiste che dovrebbero essere proprie della Sinistra, ma che spesso gli esponenti di questa non fanno con la stessa intensità e volontà.