Adele ricorda i suoi conflitti interiori all’inizio della sua carriera nel mondo della musica.
La star – che sta per tornare dopo tanti anni con il nuovo album «30» – temeva che avrebbe fatto la stessa tragica fine di Amy Winehouse, scomparsa nel 2011 all’età di 27 anni dopo una lunga battaglia contro l’abuso di sostanze.
“Sono alcolista e dipendente dal sesso”: Junior Cally va in rehab
Adele per un periodo della sua vita era finita nel tunnel dall’alcol, da cui fortunatamente è riuscita a venirne fuori in modo vittorioso.
«Sono diventata famosa proprio quando Amy Winehouse è morta – ha dichiarato al numero di novembre di Vogue America -. L’abbiamo vista morire proprio davanti ai nostri occhi. Anche io ho sempre avuto un rapporto molto stretto con l’alcol. L’alcol mi affascinava. È ciò che ha tenuto mio padre lontano da me. Quindi ho sempre voluto sapere cosa ci fosse di speciale».
«La stampa scava, e scava e scava dentro di te, il che ti fa diventare pazzo», ha spiegato la cantante, che è sempre stata attenta a non apparire ubriaca davanti ai paparazzi.
Sia e FKA Twig accusano Shia LaBeouf: “Malato, bugiardo, alcolizzato e violento”
La morte di Amy è stata poi la svolta per Adele ed è stata la motivazione per tornare in pubblico dopo una lunga assenza. «Pensavo: «Mi rinchiudo in casa». Ed è ciò che ho fatto. Ho vissuto da reclusa. E mi ha ripagato, penso. La gente è abituata a considerarmi una reclusa».
«A volte rabbrividisco se penso a cosa mi sarebbe successo se non fossi rimasta incinta di Angelo», ha aggiunto a proposito del figlio, nato dal matrimonio con l’ex Simon Konecki.