Sui social ha chiesto aiuto Nicolò Fraticelli, nei tanti video che pubblicava chiedeva comprensione, vicinanza senza, però, riuscirci e così si è tolto la vita ad appena 21 anni.
Nicolò, un giovane creator di TikTok, che sui social ha parlato del dolore che provava, nonostante avesse abituato i suoi numerosi follower a video ironici e leggeri. Poi, però, si è tolto “la maschera”, per sua stessa ammissione, e ha mostrato il dolore che sentiva. La sua richiesta d’aiuto, tuttavia, è rimasta inascoltata.
Uno dei suoi ultimi video era un attacco ai modi freddi, e veloci, che il web ti impone, come quello utilizzato su Grinder, l’app gay che, spesso, è utilizzata per incontri veloci e non per fare una semplice amicizia. Ecco le parole di Nicolò nel video: “Io non ce la faccio più, mi ha appena bloccato un ragazzo su Grindr con cui chattavo da una settimana. Sembrava carino, una brava persona, volevamo andare a ballare insieme, con altri amici. Stamattina ho riaperto Grinder e lui mi ha bloccato.”
Questa non è la prima volta che Nicolò si ritrova, dopo aver chattato con ragazzi, ad essere bloccato senza motivo: “Questa non è la prima volta che mi ritrovo a parlare, per tanti giorni, con ragazzi, anche in maniera bella, non necessariamente in modo zozzo’. Mi illudo, chatto poi mi bloccano, spariscono e finisce tutto. Mi sento offeso da questo comportamento di alcuni ragazzi, forse è arrivata l’ora di togliersi da Grinder perché non ne posso più di questi modi di fare, non ce la faccio più, merito molto di più. Sono stufo e mi dispiace, ci sono rimasto male. Mi ha bloccato”.
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Il suo ultimo video pubblicato su Tiktok è allegro, Nicolò sorride, in una sorta di “tutorial” su cosa fare prima di fare la doccia e nessuno si sarebbe aspettato quello che poi, purtroppo, è successo.
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A quanto pare a Nicolò, pochi giorni fa, era stato sospeso il profilo TikTok motivo per cui aveva deciso di creare un nuovo profilo:
“Non potrò fare più le Live e non finire più nei PerTe. Adesso non me se filerà più nessuno, sono un po’ triste per questo perché stavo conoscendo tante nuove persone e mi hanno bloccato. Si risolverà, ci sarà un modo per recuperare tutto quanto. Oggi mi sento bene, mi sento bello”.
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Forse la pressione per essere stato bloccato su Tiktok, un canale che gli stada dando “visibilità” e quindi gli dava la possibilità di poter fare nuove amicizie, ha reso triste Nicolò e si è aggiunto ad un accumulo di emozioni negative che il giovane portava dentro di se già da un po’.
Il desiderio di affetto:
“Io, di solito, ignoro i commenti un po’ più spiacevoli, ci tenevo a dirvi che in queste ultime settimane mi sono aperto delle mie fragilità, però mi dispiace che alcuni mi hanno preso come falso. Una ragazza mi è venuta a dire che faccio troppo la vittima. A me questa cosa mi ha fatto dispiacere, non è così. Io faccio questi video anche perché mi piace che ci sia un ritorno, che ci sia gente che mi dà supporto, è anche un modo per aiutarsi a vicenda, non sono una vittima e non ho bisogno della vostra compassione, ho bisogno del vostro supporto e di un po di amore, basta dire cose brutte”.
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In uno dei suoi ultimi post Nicolò parla della delusione che ha nel “conoscere” persone su Grindr:
“È iniziato tutto come un gioco, pensavo di essere figo ad utilizzare questa app. Ma poi mi sono rotto in mille pezzi. Il sesso promiscuo può sembrare figo per certi aspetti. Ma ti divora lentamente, senza che tu te ne renda conto. Ti dà l’idea di essere in cima al mondo, al di sopra di tutti con la situazione sotto controllo. Ma in realtà ti rende apatico e ti costringe a mettere da parte i sentimenti e a essere superficiale. Il tutto influenzando non solo te, ma anche chi ti circonda. Inizi a credere che il sesso sia l’unica possibilità e che l’instaurare una relazione ‘normale’ sia impossibile. I ragazzi ti usano solo come pezzo di carne e tu, piano piano, inizi a convincerti che quella sia la sola ed unica cosa giusta”.
Nicolò era solo un giovane ragazzio di 21 anni, fragile, sensibile che, nei social e sui social sperava di poter conoscere persone e forse anche di incontrare l’amore della sua vita. Forse i commenti negativi ricevuti, le offese, i “blocchi”, hanno portato questo giovane a fare un gesto estremo. Ecco perchè i social, oggi più che mai, stanno diventando un’arma pericolosissima per i giovanissimi, e non solo per loro ma per tutte le persone fragili e troppo sensibili. Sono sempre di più le persone che vanno in depressione per un commento negativo e per una cattiveria gratuita, ma cosa possiamo fare per far si che questo finisca?
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Forse eliminare i commenti sotto ai post? Potrebbe essere un’idea ma, di sicuro, questa non è una soluzione. SPYit.it si stringe alla famiglia di Nicolò per questa triste e dolorosa situazione. Ciao Nicolò, buon viaggio.
Abbattere il tabù sulla salute mentale:
La salute mentale rappresenta ancora un tabù e tutte le malattie che riguardano la sfera psichica non vengono riconosciute come tali. Poi, se il tema della salute mentale viene associato ai giovani, il discorso diventa ancora più fumoso e superficiale, si piange il morto per un giorno, forse due, poi si aspetta il prossimo caso isolato. Ma, nel frattempo, si continua a morire di malattie mentali. Nel frattempo, i giovani continuano a morire di malattie mentali. E non perché siano deboli, insicuri, pigri, spaventati, fragili o sfaticati: muoiono perché sono malati.
Giovani e salute mentale sono due temi bistrattati, ma rappresentano un’emergenza vera, tangibile. Un’emergenza che riguarda tutte e tutti e che rimarrà tale finché ognuno di noi non farà la propria parte, cambiando la narrazione che facciamo dei giovani e delle malattie mentali.