Ll cantautore e cabarettista napoletano Federico Salvatore è morto.
Lo ha reso noto la moglie, Flavia D’Alessio, con un post: «Sono stati i mesi più difficili e dolorosi della nostra storia d’amore. Mesi in cui ho pregato e sperato che lui tornasse a casa da me e dai ragazzi e che tornasse tra le persone che lo amano e che in questi mesi ha pregato e sperato con me. La cosa più complicata è gestire il dolore. Federico è andato via in un’ora. È successo tutto velocemente. In un primo momento avevo pensato a una cerimonia privata ma non sarebbe stato giusto, non avrebbe voluto».
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Il celebre cantautore napoletano che nel 1996, per la prima volta, portò esplicitamente l’argomento dell’omosessualità al Festival di Sanremo. Salvatore partecipò con il brano ‘Sulla Porta’ dove raccontò di un ragazzo gay costretto ad abbandonare la madre.
Il testo fu censurato. La versione originale recitava infatti «sono diverso, mamma, un omosessuale» fu sostituita con «sono diverso, mamma, e questo ti fa male». Ma Federico Salvatore durante l’ultima serata del Festival, con coraggio, cantò la versione originaria del brano, passando in classifica da terzo a terz’ultimo
Da quel momento Salvatore sparì dalla Rai. Ma rimase nella storia della comunità LGBT, segnando uno storico spartiacque.
Salvatore aveva 63 anni e il 13 ottobre 2021 fu colto da un’emorragia cerebrale. «Le persone che hanno seguito Federico nella sua carriera non sono semplicemente fans. Sono suoi amici. Tutti gli artisti che hanno collaborato con lui non sono stati solo colleghi. Sono i suoi amici – prosegue il post – Mi sembra giusto dare a tutti loro la possibilità di un ultimo saluto a Federico. Cosa che non sono riuscita a fare io. Non sono riuscita a salutarlo. I funerali domani 20 aprile, alle 12.30, nella Basilica di San Ciro a Portici. Grazie a chi ci ha tenuto la mano in questi mesi, medici, infermieri».
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Lanciato nel 1994 da Maurizio Costanzo, Federico Salvatore nel 1995 ha venduto 700mila copie conquistando due dischi di platino, proprio con il brano Azz. Nel 1996 aveva partecipato al Festival di Sanremo. Da allora brani tormentoni di successo e piccoli capolavori come Napolitudine e Sulla porta. E proprio quest’ultimo brano che parlava di omosessualità fu censurato a Sanremo.