Il Festival di Sanremo è finito da 10 giorni ormai, ma quello che non finisce sono le critiche di cui i cantanti – e spesso anche i presentatori – sono i bersagli. Dopo le accuse per il cattivo esempio che “Rolls Royce” darebbe, Achille Lauro si difende dagli attacchi in un lungo post su Instagram. “
“Sono figlio di gente onesta, il secondo di due fratelli”, ha esordito così il rapper. “Mia madre è sempre stata una persona altruista, generosa, longanime. Abbiamo vissuto con altri bambini perché mia mamma prendeva in casa figli di famiglie in difficoltà, anche quando possibilità non ne aveva”, ha continuato.
Su chi lo accusa di aver cantato una canzone che inneggia alla droga, Achille risponde di essere “un buon esempio”. “Siamo figli di chi ha dedicato tutta la propria vita al lavoro, a cui tuttavia per tanti anni nessuno ha mai riconosciuto nulla. Ho ricordi di momenti in cui non si sapeva che fine avremmo fatto, se saremmo riusciti a coprire i debiti. Ricordo quando fuori fingevo di aver già cenato perché mi vergognavo a uscire e a non avere soldi per pagare il conto”.
“Oggi ho pagato per riavere i gioielli che mia madre aveva impegnato. Quei gioielli che sua madre le aveva regalato erano l’unico ricordo che conservava di lei. Le generosità che mi è stata insegnata è la mia più grande ricchezza. Io sono come i tanti ragazzi della mia generazione, siamo cresciuti da soli crescendoci l’un l’altro. Nessuno conosce la mia vera storia. Non voglio essere un buon esempio. Io sono un buon esempio”. Così termina il post del cantante di “Rolls Royce”.
Nella sua vita non ha mai chiesto nulla e ha lavorato duramente per arrivare a calcare quel palco tanto importante per chi fa musica.