“Abbiamo appreso che il 31 Marzo verrà discussa alla camera la legge contro l’omofobia e transfobia – afferma Fabrizio Marrazzo Portavoce di Gay Center – purtroppo ad oggi non conosciamo ancora il testo, ma analizzando gli attuali testi presentati, rileviamo che nessun diritto effettivo viene dato alle vittime. Infatti, i centri antiviolenza e le case rifugio non sono garantite con gli attuali testi, e nella migliore delle ipotesi dipenderanno dal ministro delle Finanze di turno, quindi senza nessuna garanzia di continuità”.
La Svizzera dice sì (con il 63%) alla legge anti-omofobia: “Basta a chi insulterà, attaccherà o escluderà pubblicamente le persone per il loro orientamento sessuale”
“Inoltre – continua Marrazzo – neanche il reato di propaganda di odio viene garantito, reato oggi punito per chi istiga all’odio contro le persone di religione differente (es. legge vilipendio religione) o contro le persone di differente etnia, colore della pelle etc (ex. legge mancino). Pertanto, le attuali proposte nelle migliore delle ipotesi ci possono dare solo l’aggravante della pena per i reati di omofobia e poco altro, lasciando così le vittime sole e senza un sostegno concreto. Ci appelliamo ai parlamentari al fine che facciano una legge per aiutare veramente le vittime e non per avere un titolo di giornale”.
Arcigay scrive: “Accogliamo con favore la notizia della rapida calendarizzazione del pdl sull’omotransfobia, che approderà alla Camera, dopo aver concluso il suo passaggio in Commissione Giustizia, il prossimo 30 marzo: lo dichiara Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay. Che prosegue: I tempi serrati, come ha detto il relatore, l’onorevole Alessandro Zan, sono un segnale di ampio sostegno alla norma e in quanto tale lo cogliamo con ottimismo. Con altrettanto ottimismo auspichiamo che venga presto reso pubblico un testo base, che sia la sintesi tra i diversi testi depositati, valorizzati negli aspetti più efficaci e progrediti. E che sia anche base di dibattito pubblico, aperto ai miglioramenti che l’aula saprà far emergere, selezionati non sulla base del posizionamento ideologico o della contrattazione delle parti, ma nell’ottica di approvare la legge che meglio corrisponda ai bisogni di contrasto e prevenzione legati al fenomeno dell’omotransfobia. Questa legge è attesa da moltissimi anni e ha già visto in passato diverse false partenze: il passato, allora, ci serva da lezione e investa tutti e tutte della responsabilità di portare all’approvazione un testo adeguato e corrispondente alle aspettative che le persone lgbti, che dell’omotransfobia sono bersaglio ogni giorno, hanno da molto tempo”, conclude Piazzoni.