Quanto è difficile essere gay, sopratutto se si è molto piccoli e poveri? Questo è Moonlight, il film del regista e sceneggiatore Barry Jenkins vincitore di ben 6 statuette agli Oscar 2017. “Cos’è un frocio?”, chiede il piccolo Chiron, Ashton Sanders, al vicino di casa Juan, uno spacciatore che gli fa da genitore. “Non capisce il significato di quella parola volgare”, la stessa che ogni giorno i bulli della sua scuola gli dicono ad alta voce facendolo vergognare davanti a tutti, trasformandolo, suo malgrado, in vittima. “È una parola usata per insultare i gay”, gli spiegherà poi Juan nella sua semplicità.
“Puoi essere gay, ma frocio proprio no”. “Ma io lo sono?”, gli chiederà ancora il piccolo, ancora più frastornato da quella risposta. “Sei tu che devi decidere chi sarai – aggiunge l’uomo – non permettere mai agli altri di decidere per te”. Moonlight racconta il vero e proprio inferno che Chiron, e tanti come lui, sono costretti a subire senza poter dire nulla, perché rivelare che si viene offesi o che si è stati picchiati fa vergognare e può far male ancora di più. Agli Oscar 2017 il film ha tolto il premio più ambito a La La Land aggiudicandosi, a sorpresa, la statuetta per il Miglior Film.