La partecipazione di Fedez e Tony Effe in gara a Sanremo 2025 ha suscitato immediatamente un’attenzione particolare.
Non tanto per la loro carriera musicale o per il fatto di portare il rap sul palco dell’Ariston, ma soprattutto per le tensioni recenti tra i due artisti. Il loro “dissing” a suon di insulti e provocazioni aveva alimentato grandi polemiche, coinvolgendo anche questioni personali legate a Chiara Ferragni e alla separazione da Fedez. Questo scontro, che aveva assunto toni forti e misogini, ha generato un’ampia eco mediatica che sembrava essersi placata negli ultimi tempi.
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Ora, però, con l’annuncio che entrambi saranno tra i protagonisti del Festival di Sanremo, le domande sul possibile ritorno del conflitto sul palco dell’Ariston sono diventate inevitabili. A rendere la situazione ancora più interessante è la presenza anche di Guè, noto per la sua rivalità con Fedez, e il sostegno di Emis Killa al rapper milanese. Le dinamiche tra questi artisti potrebbero, infatti, dare vita a un’atmosfera di competizione, che potrebbe manifestarsi in conflitti verbali o, al contrario, sfociare in una sorta di “tregua” tra i protagonisti.
Tuttavia un “dissing” aperto durante il Festival non sarebbe solo improbabile, ma anche rischioso per i partecipanti. La Rai, infatti, ha un codice etico che regolamenta i comportamenti degli artisti durante eventi come Sanremo. Tra le linee guida fondamentali, il documento sottolinea che tutti coloro che partecipano al programma devono mantenere un comportamento corretto, rispettoso della dignità altrui e conforme alle aspettative di sensibilità nei confronti dei telespettatori, in particolare riguardo al trattamento delle figure femminili e alla tutela dei minori. Questo codice è pensato per prevenire polemiche che potrebbero danneggiare l’immagine del Festival e il suo pubblico.
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Nonostante ciò, la Rai potrebbe non voler evitare completamente il conflitto, poiché un certo grado di “drama” potrebbe anche aumentare l’interesse del pubblico e la visibilità del Festival. La presenza di Fedez e Tony Effe potrebbe quindi rivelarsi una strategia per attirare audience, pur mantenendo un controllo sulle modalità con cui viene espresso qualsiasi dissenso. In ogni caso un “dissing” esplicito a Sanremo 2025 metterebbe a rischio non solo la reputazione degli artisti coinvolti, ma anche la loro permanenza nel concorso stesso.