Prime Video Italia ha deciso di cancellare Prisma.
Gli hashtag #PrismaLaSerie e #SavePrismaLaSerie dei fan della serie sono a migliaia sui social e c’è chi spera che Prime possa ripensarci e continuare a produrre la tanto amata serie. La notizia è stata data dal creatore Ludovico Bessegato, che su Instagram ha spiegato ai propri follower quanto questa decisione lo abbia colto di sorpresa e che la terza stagione era già stata scritta:
“Cercherò di spiegarvelo dal mio punto di vista, perché non conosco i dati, non conosco le ragioni profonde delle scelte editoriali delle piattaforme, però provo a dirvi quello che penso. Ripeto, non ho i dati, però sono abbastanza certo che la seconda stagione di Prisma sia andata abbastanza bene. Sono abbastanza sicuro, da tutta una serie di dati che io posso osservare, che non sono quelli ufficiali ma insomma due trucchetti che conosciamo anche noi, che abbia fatto quantomeno i numeri della prima e che abbia migliorato, ma questo lo vedevamo tutti, la presenza sui social, che abbia aumentato la base di pubblico. Siamo stati due giorni trending topic su Twitter con l’hashtag Prisma la serie quando siamo usciti, c’è stata una sensazione, c’è stato un bello scambio, sono aumentate le persone che ne parlavano, sono aumentati i follower degli attori. La percezione che abbiamo noi è stata buona, tant’è che si sente in giro dire ‘non possono non rinnovarla, l’abbiamo vista tutti, è piaciuto tantissimo’.
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“Prisma è andata bene ma non abbastanza bene”
Probabilmente Prisma è andata bene, ma non è andata abbastanza bene da giustificare il costo di un rinnovo e questa è una cosa che avviene in realtà sempre più spesso nel mondo della serialità del 2024. Le serie costano tanto, e la sensazione è che siano cambiate proprio le policy delle piattaforme negli ultimi due anni. Se prima si tendeva a cercare prodotti sperimentali che si differenziassero da quello che c’era in giro proprio per la differenza rispetto alle serie generaliste della televisione, sostanzialmente, la sensazione è che negli ultimi anni invece la politica delle piattaforme sia quella di allargare il pubblico, di cercare sempre meno prodotti di nicchia, prodotti sperimentali, prodotti premium, e cercare viceversa dei prodotti che legittimamente cercano di piacere a più persone possibili magari andando un po’ meno a cercare sperimentazioni e soluzioni alternative. È assolutamente legittimo, stiamo parlando di piattaforme private che si mantengono grazie al pagamento di abbonamenti e quindi devono far tornare i loro conti. Quindi da un punto di vista, io capisco perfettamente; da creatore, da spettatore mi dispiace perché penso che Prisma comunque, sono certo, sia stato visto da più di centinaia di migliaia di persone che hanno visto in Prisma una serie che parlava di argomenti che di solito non trovava in altri prodotti.
“Abbiamo raccontato un’italia che esiste e che nessuno racconta”
Abbiamo raccontato un’Italia che esiste e che nessuno racconta, abbiamo comunque ottenuto l’approvazione della critica che è sempre stata generosissima con noi, abbiamo creato entusiasmo in una parte della popolazione importante e di solito poco rappresentata. Purtroppo questo non è bastato, non condivido la scelta ma la accetto, non ho alternative, e penso che da regista, da creatore, la sfida per me in futuro sarà cercare di trovare ancora di più l’equilibrio tra il pubblico e quello che piace a me, quello che mi interessa raccontare. È sempre più difficile, ma la sfida sta a noi: se noi passiamo due anni a intervistare i ragazzi cercando di fare una serie la più autentica possibile su quel mondo, e poi la maggior parte delle persone preferisce serie in cui ancora abbiamo la ragazzina timida che finisce nel college e si innamora dello stronzo, proponendo meccanismi vecchissimi e per niente autentici, ma questa cosa continua ad assorbire più attenzione, più pubblico, di quanto non assorba una serie che ha un lavoro di studio come Prisma, significa che forse abbiamo fatto degli errori oppure che siamo stati un po’ presuntuosi e abbiamo pensato che al di là di quello che al pubblico di riferimento piace. Potessimo proporgli qualcosa che a noi piaceva di più, e questo probabilmente è la spiegazione di fondo del perché Prisma è andata bene ma non benissimo. Esistono ancora dei canovacci che funzionano meglio dell’autenticità. Questo, come dire, è un fallimento personale, ma bisogna anche accettare quello che il pubblico vuole e ama anche se non è necessariamente quello che piace a noi.
“Avevamo scritto una terza stagione che chiudeva bene la storia”
Vedremo, vedremo che cosa succede. Per adesso mi dedicherò al film che ho posticipato più volte per poter fare Prisma, per continuare Prisma. Mi dispiace perché avevamo scritto una terza stagione che a me piaceva molto e secondo me chiudeva veramente bene la storia, e per adesso almeno non ci sono le condizioni per raccontarvela. Mi dedicherò appunto a un film, penso che il cinema in questo momento sia lo spazio più giusto per il tipo di storie che voglio raccontare, e ripeto, chi lo sa, sulla serialità.
Anche cinque anni fa sembrava che Skam fosse morto con la terza stagione, e invece poi è successo qualcosa e Skam ha sfondato con il grandissimo pubblico. A volte le serie ci mettono tanto, a volte resuscitano: non possiamo sapere cosa succederà. Sappiamo che cosa raccontare nella terza stagione e magari un giorno ci saranno le condizioni. Mi piace pensare che sia un arrivederci e non un addio.
La petizione online:
Migliaia di tweet in poche ore, sgomento e proteste di massa. L’annuncio delle cancellazione di Prisma da parte di Prime Video, con una terza stagione che non vedrà la luce, ha lasciato sgomenti i fan e la critica televisiva.