Lucio Presta ha deciso di querelare Amadeus, il popolare conduttore televisivo, accusandolo di aver riferito sotto giuramento fatti non veritieri.
La questione è venuta alla luce in seguito a dichiarazioni di Amadeus riguardo a una presunta offerta fatta a Checco Zalone per partecipare al Festival di Sanremo 2020, che Presta ritiene false.
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Nel corso dell’indagine – ha spiegato l’avvocato di Presta, come riferito dal Corriere della Sera – «i pubblici ministeri hanno sentito diversi testimoni. Tra questi anche il signor Amedeo Sebastiani, in arte Amadeus che, pur sotto giuramento, ha riferito fatti e circostanze del tutto inventate e prive di fondamento alcuno».
Secondo l’avvocato di Presta, Amadeus «avrebbe detto che Presta non si sarebbe comportato bene nei confronti di Mazzi, che gli avrebbe fatto delle scorrettezze e che Mazzi ci sarebbe rimasto male».
Presta ha dichiarato: «Amadeus ha riferito fatti inventati sotto giuramento, cosa che considero gravissima». Secondo l’agente, Amadeus avrebbe coinvolto il nome di Checco Zalone in una situazione che non avrebbe avuto alcun fondamento reale. «Non è mai stata fatta alcuna offerta a Checco Zalone per Sanremo 2020», ha precisato Presta.
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La vicenda si inserisce in un contesto di tensioni già esistenti
La vicenda si inserisce in un contesto di tensioni già esistenti tra Presta e il conduttore. L’agente ha deciso di agire legalmente per difendere la sua reputazione e quella dei suoi assistiti.
La vicenda ha però a che fare anche con questioni di «riservatezza». «Le indagini a carico del mio assistito Lucio Presta e del sottosegretario Mazzi sono avvenute nell’assoluto segreto investigativo», ha aggiunto il legale. «Dal mese di marzo, in cui è avvenuta la perquisizione negli uffici di Presta, non è mai trapelata una sola parola in relazione all’indagine in corso».
«Contrariamente a quanto avviene in tutti gli uffici di procura d’Italia, i pubblici ministeri e la procura di Verona non hanno cercato alcun momento di pubblicità o di notorietà, pur avendo sotto indagine nomi eccellenti», ha concluso.
«Non posso permettere che il mio nome venga associato a fatti che non esistono, né tantomeno posso tollerare che si faccia passare per veritiero qualcosa che non lo è», ha dichiarato Lucio Presta, spiegando le ragioni della sua querela.