Nei primi anni Novanta, Adriano Aragozzini aveva le chiavi dell’Ariston durante la settimana più importante della musica italiana.
Oggi, a 86 anni, dopo una carriera dedicata allo spettacolo e un’attività di management ancora attiva, Aragozzini non esita a esprimere le sue critiche sulla gestione del Festival di Sanremo negli ultimi anni sotto la direzione di Amadeus. Intervistato da Alessandra Menzani per Libero, ha dichiarato il suo disappunto.
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«Il signor Amadeus, tanto celebrato per questo «miracolo d’ascolti», ha americanizzato il Festival (…) Amadeus ha sicuramente riportato i giovani al Festival, cosa giusta. Ha scelto il meglio che c’è sui social, ma la musica italiana non è quella e non era rappresentata», ha aggiunto Aragozzini, sottolineando come, secondo lui, la selezione degli artisti sia stata più orientata alle tendenze social che alla qualità musicale.
L’ex patron del Festival di Sanremo ha anche ricordato con orgoglio i suoi successi, confrontandoli con quelli di Amadeus: «Se va a vedere gli ascolti della Rai, nel mio Sanremo del 1989 non c’è stata una serata che Amadeus abbia battuto, ma nessuno lo ha scritto».
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Aragozzini ha poi rivelato episodi di attrito personale con Amadeus, raccontando di quando quest’ultimo ha rifiutato due brani da lui proposti, uno scritto dal grande Maurizio Fabrizio e l’altro da un premio Oscar per la musica, Luis Bacalov. «Ho dei messaggi sul telefono che conservo. Riguardano i giorni in cui l’ho cercato per proporre il mio artista, ma Amadeus ha scartato due brani. Lui ha voluto scartare Adriano Aragozzini, non le canzoni», ha detto, manifestando il suo risentimento.