Eva Henger ha ripercorso con coraggio alcuni degli episodi dolorosi accaduti durante la sua vita: l’occasione è stata l’intervista con Monica Setta durante Storie di donne al bivio.
L’ex pornoattrice non ha avuto una vita facile, ma ha dovuto superare moltissimi ostacoli che hanno intralciato il suo cammino. L’ultimo, l’incidente di cui è stata coinvolta mentre si trovava in Ungheria, nel quale hanno perso la vita due persone.
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Oltre ai danni fisici, questo tragico avvenimento ha avuto conseguenze anche sulla sua psiche. Difficile dimenticare quei momenti di terrore e altrettanto difficile riprendere la propria vita in mano, a ripartire dalla palestra, che ha dovuto quasi abbandonare. “In vita mia ho sempre fatto palestra anche in maniera maniacale. Poi ho avuto questo brutto incidente e sono rimasta leggermente zoppa – ha spiegato – Ho avuto una forte anemia da debolezza, ma fortissima. E in questo momento non sto facendo niente e si vede”.
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Riavvolgendo il rullino della sua vita è stato impossibile per lei non fare un accenno a Riccardo Schicchi, padre dei suoi primi due figli, scomparso nel 2012. Sul loro rapporto ha detto: “Prima c’è stata una grande amicizia. Lui si innamorava di tutte e di nessuna. Piano piano, penso che c’era sicuramente attrazione, ma molto importante era l’amicizia. L’amore profondo nasce con la conoscenza di una persona. Era dolce, tante persone pensano che Riccardo Schicchi era una persona viscida. Tante volte appariva attraverso le sue interviste diverso da quello che era”.
Infine, si è soffermata a parlare del suo passato da pornoattrice. Attualmente Eva Henger ha lasciato il mondo a luci rosse per cimentarsi nel panorama cinematografico: il suo primo film si chiama The contract e verrà presentato al Festival di Cannes. Prima di iniziare questa nuova avventura, la Henger ha provato a cercare il suo posto nel mondo dei porno, ma il tentativo non è andato a buon fine. “Ho fatto quattro o cinque film, poi hanno montato e rimontato e hanno fatto delle cose… ne sono usciti diciannove o venti addirittura. (…) È stata una prova, pensavo che fosse più facile – ha ammesso – Per me è stata una prova lavorativa. Ho pensato: ‘Se Moana può farlo posso farlo pure io’. Invece no, non potevo. Non mi trovavo bene. Forse perché ero già madre, ero diversa”.
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