Sul caso Scurati l’istruttoria della Rai non è chiusa. Ma intanto l’azienda ha inviato una lettera di contestazione disciplinare alla conduttrice Serena Bortone per il post pubblicato sui propri profili social, con cui denunciava la censura del monologo da parte della dirigenza.
È quanto è emerso ieri nell’audizione dell’amministratore delegato Roberto Sergio e del direttore generale Giampaolo Rossi in commissione di Vigilanza, mentre già le agenzie battevano la notizia su Bortone, diffusa da Usigrai che parla di fatto «inaccettabile», e le opposizioni insorgevano. «Non è un provvedimento disciplinare — ha spiegato l’ad — ma una richiesta di spiegazioni». Sergio, sostenendo che l’azienda ha subito «un danno reputazionale», ha detto che la lettera è un «atto dovuto» perché c’è divieto di diffondere «attività, notizie e fatti aziendali». «Una regola che vale per tutti, anche per me» chiosa Rossi.
Quanto all’accusa di censura, secondo l’ad «non è stata vietata né la partecipazione, né la lettura del monologo di Scurati». Cui sarebbe stata proposta la partecipazione gratuita perché «in promozione». Prova sarebbe che «la mattina della trasmissione sia i biglietti del treno che l’albergo erano confermati». Le spiegazioni non hanno convinto l’opposizione. Angelo Bonelli (Avs) ha chiesto l’audizione di Bortone, Stefano Graziano (Pd) ha contestato la ricostruzione dei fatti.
Serena Bortone sfida la Rai e legge il monologo di Scurati sul 25 aprile bloccato dalla Rai (VIDEO)
Un provvedimento che ha subito scatenato una sequela di polemiche. A schierarsi dalla parte della conduttrice ci ha pensato l’Usigrai, il principale sindacato dei giornalisti Rai, che ha definito la decisione «inaccettabile e minacciosa».Serena Bortone avrà ora cinque giorni di tempo per fornire spiegazioni. Durante una conferenza stampa organizzata dall’Usigrai in concomitanza con lo sciopero, la giornalista aveva dichiarato di sentirsi tranquilla per aver semplicemente fatto il suo dovere, non denunciando censure ma solo rendendo noto ciò che sarebbe emerso comunque.
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