Valeria Marini crede ancora nell’amore: quello con la A maiuscola, che fa battere il cuore.
Lo confessa nell’intervista concessa al Corriere della Sera, dove racconta gli amori passati, presenti e quelli che spera di consolidare in futuro. «Un amore grande è stato sicuramente quello con Vittorio: mi sono trovata col cuore a dover affrontare cose più grandi di me, di cui non avevo esperienza, ero una ragazza. L’ho fatto con coraggio, a testa alta, l’ho aiutato e ne sono orgogliosa. Un altro grande amore è stato Patrick (Baldassari, imprenditore, ndr)», ricorda Valeria che in passato ha fatto anche scelte incaute che l’hanno portata ad abortire. «L’amore tumultuoso con Giovannino: aveva quasi 30 anni, io 14. Ero innamorata (e rimase incinta, ndr). Quando l’ho scoperto, mia mamma mi ha aiutata. Lui era una persona non tanto equilibrata, molto possessiva. Io ero proprio una bambina. Mi fa male parlare di questa cosa, perché comunque quando succede, anche se sei una ragazzina, ti rimane dentro».
Valeria Marini sogna Sanremo 2025: “Come cantante in gara in coppia con…”
Un tributo Valeria lo fa a Jovanotti, con il quale ebbe una fugace liaison. «Avevo quasi 19 anni, non eravamo famosi né io né lui. Ci eravamo conosciuti in una discoteca d’estate, dove lui faceva il dj e io lavoravo come ragazza immagine, perché da subito mi sono mantenuta da sola, pur essendo di famiglia benestante. Non aveva ancora incontrato Cecchetto, ma faceva già sognare tutti».
Adesso Valeria cerca il principe azzurro. «Sì, ma lo devi incontrare per caso e avere il cuore e la mente aperta. Invece a me è successo quasi sempre di essere avvicinata da uomini con secondi fini: fingevano di essere innamorati, ma cercavano solo visibilità». Il suo uomo ideale? «In stile agente 007: un uomo bello, elegante, galante, misterioso e imprevedibile. Posso risposarmi in Chiesa: sfruttiamola questa cosa, no?».