Tre anni veniva diffuso online il video dove Jean Pierre Moreno, attivista LGBT+, veniva preso a pugni e insultato in metro a Roma perché si stava baciano con il proprio fidanzato in attesa che arrivasse la metro.
Un bacio che fece infuriare un uomo presente in metro che attraverà i binari e iniziò a picchiare il ragazzo. Oggi, tre anni dopo, è stata emessa la sentenza del giudice. L’uomo è stato semplicemente condannato per “lesioni personali” senza l’aggiunta di nessuna aggravante, come quella dei “futili motivi”, suggerita dall’avvocata che lo difendeva. L’aggressore è stato chiamato a pagare circa 1600 euro fra multa e risarcimento. Stop.
La storia:
“Sono stati colpiti da calci e pugni da uno sconosciuto all’interno della stazione romana di Valle Aurelia – denuncia Rosario Coco Referente Gaynet Roma -. Una persona ha visto Jean Pierre baciarsi con il compagno mentre aspettava il treno, ha attraversato ben due binari da una banchina all’altra e si è presentato davanti ai due dicendo “non vi vergognate”? Sono seguiti calci, pugni e percosse, quasi per miracolo senza gravi conseguenze fisiche, nonostante la violenza con cui il soggetto si è scagliato, come si vede nel video girato da un amico della coppia che si trovava con loro. Anche il compagno di Jean Pierre è stato colpito marginalmente e ha sporto denuncia. Sfortunatamente l’iter con le forze dell’ordine non è stato facile”.
Rosario Coco che conclude: “La polizia ha faticato a comprendere il movente omofobo ed è servita una integrazione della denuncia per mettere nero su bianco la richiesta di recuperare i video delle telecamere di sicurezza, che proverebbero la dinamica dei fatti. Attualmente non sappiamo ancora se le immagini saranno recuperate, poiché vengono distrutte ogni 7 giorni e questi passaggi hanno determinato una notevole perdita di tempo. Attendiamo adesso il pronunciamento del pubblico ministero su quanto accaduto, auspicando che si faccia tutto il possibile per l’identificazione dell’aggressore e per classificare questo reato nel miglior modo possibile secondo gli attuali strumenti giuridici”.
“Solidarietà e vicinanza ai due ragazzi vittime di un’aggressione alla stazione Valle Aurelia – scrive su Twitter la Sindaca di Roma Virginia Raggi -. Ogni forma di discriminazione e violenza va fermamente condannata. Episodi come questo rappresentano un’offesa intollerabile verso tutta la nostra comunità”.
“Due ragazzi picchiati per un bacio. Sembra incredibile ma è successo a una coppia gay pochi giorni fa a Roma. Hanno tutto il nostro sostegno – scrive Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio su Facebook -. Ora subito la legge Zan contro l’omofobia. È tempo di un Paese più giusto per tutti”.
Le parole di Martina Colomasi, avvocata di Jean Pierre Moreno:
“La sentenza non tiene conto della sproporzione tra il motivo e il reato commesso e non contempla l’aggravante per futili motivi. In assenza di un inquadramento della matrice omofobica tra le fattispecie legate ai reati di istigazione all’odio e alla violenza (ex legge Mancino, 604 bis e ter c.p.), l’aggravante era l’unico modo per ottenere una sentenza che potesse riconoscere almeno in parte la gravità di quanto commesso”.