Diodato torna a Sanremo.
A quattro anni dal successo di “Fai rumore”, nell’edizione 2024 il cantante si è esibito sul palco dell’Ariston con “Ti muovi“.
“Musicalmente credo che questa canzone racconti tantissimo di quello che sono io adesso”, ha spiegato il cantautore a Tgcom24. “Un’evoluzione musicale di questi anni, anni di tour e concerti, con questa condivisione con musicisti eccezionali. Tutto questo mi ha fatto pensare che questo potesse essere un bel momento per fare una fotografia”.
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Il cantautore aostano ha proseguito: “Abbiamo preso le Officine meccaniche, ci siamo chiusi lì dentro per qualche giorno e abbiamo registrato delle versioni in presa diretta di alcune mie canzoni, non necessariamente le più famose. Ci sarà anche una versione di ‘Ti muovi’ diversa e piena di energia. Non sarà un live ma c’è uno sporco che mi piace e una libertà che spero di portare sul palco”.
Il percorso di Antonio, classe 1981, è quello di un artista sensibile e raffinato, capace di cambiare orizzonti, influenze e ispirazioni: “Sono sorpreso anche io, perché i miei riferimenti sono sempre stati gli anni 60, 90 e il mondo Brit, mentre adesso non mi stupisce sentirmi dire che la gente sente nelle mie canzoni molto gli anni 70. Sicuramente in questi ultimi anni ho ascoltato molta musica di un certo periodo”.
“Sono convinto che la mia direzione debba essere quella di far suonare gli strumenti, arricchire l’aspetto musicale. Sono sempre stato uno che nella musica non ha mai amato tantissimo l’uso dei fiati. Adesso ho proprio un’altra idea, quando suono live ho una sezione fiati e questo mi ha permesso di trasformare il suono di certe canzoni. Sicuramente l’esperienza di questo album mi ha fatto pensare all’approccio che potrei avere in futuro, potrei andare ancora di più verso quella direzione”.
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Il nuovo brano sanremese “Ti muovi” è una ballad intensa e vede ancora una volta la collaborazione fondamentale con Tommaso Colliva. “E’ una canzone nata abbastanza lentamente, un brano a cui ho iniziato a lavorare qualche mese fa. Era un seme che tenevo lì e rispecchiava quello che stavo provando da qualche mese. Poi mi è successa una cosa particolare ed è arrivato il momento di far germogliare quel seme”.
La decisione di portarla al Festival è poi nata quando il brano ha preso forma musicalmente. “Quando ho sentito montare questa canzone, quando sono arrivato a quello special con quegli archi, dove cercavo di esprimere musicalmente una sorta di abbandono totale, ho capito che poteva essere bello portarla su quel palco con quell’orchestra. Le prove di questi giorni sono state una conferma”.
E se qualcuno pensa che “Fai rumore” rischia di essere un confronto pesante da reggere, per Diodato non è così. “Ho un buon rapporto con quella canzone. Mi ha cambiato la vita, sono consapevole che ovunque andrò, se dovrò fare due pezzi per presentarmi, ‘Fai rumore’ dovrà essere uno di quelli. Ma non la vivo come un peso, anzi”.