Enrico Ruggeri parla delle icone sexy degli anni ’80 e ’90 e di… Elodie ai microfoni di LiberoQuotidiano.it.
Rispetterà il politically correct? Califano che è tra i cantautori di cui parlerà non lo rispettava moltissimo per dire…
«Pensi però alle sue canzoni più belle, quelle immortali: La mia libertà, Tutto il resto è noia, Minuetto che scrisse per Mia Martini. Sono tutti brani che vanno veramente al di là del tempo e dello spazio. Questo perché la poetica vera non è collocabile da nessuna parte».
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È appena andato in scena Sanremo Giovani, due mesi prima del Festival dei big. Cosa rappresenta secondo lei per i ragazzi. Più o meno di un talent?
«Mi sembra qualcosa di più. Anche perché nell’ultimo X Factor si è parlato di tutto tranne che dei cantanti… Spero che i ragazzi che hanno partecipato riescano ad attirare più interesse su di loro. Tenendo conto che la vita di un cantante è fatto di centinaia di piccole partite. Non c’è subito la finale. Chiaramente meglio fare dei passi avanti che non farli…».
Recentemente, però, citando Gaber e parlando proprio dei giovani, ha detto che oggi molti preferiscono passare alla cassa più che passare alla storia. Davvero vede questo rischio?
«È più che altro lo specchio di tempi nei quali il denaro è diventato una qualità morale. Oggi un cantante che discute con un altro cantante gli dice: io ho venduto più dischi di te che di per sé non vuol dire nulla. Anche perché il peso di un cantante si misura quarant’anni dopo qualcuno conosce le sue canzoni».
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A proposito di talenti e altre qualità anatomiche… Si è fatto un’idea sul dissing tra Elodie e Gino Paoli?
«Ti posso solo dire che, nel mondo della musica, le due donne che considero più sexy sono: Nico che era la cantante dei Velvet Underground e Debbie Harry, la cantante dei Blondie. In entrambi i casi queste avevano un tale sex appeal che non avevano bisogno di mostrare nemmeno le ginocchia. Virna Lisi non ricordo di averla mai vista nuda, eppure me la ricordo come un’icona erotica…».