Dopo un anno, Paola Caruso è tornata nel salotto di Verissimo, ospite di Silvia Toffanin. Con le lacrime agli occhi, la showgirl ha riportato alcuni aggiornamenti sullo stato di salute di suo figlio, il piccolo Michele di appena 4 anni. Il bambino qualche mese fa è stato sottoposto ad un intervento alla gamba al fine di risanare un nervo che era stato danneggiato.
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Si tratta di un dolore che accompagna Caruso e il suo Michelino da un anno ormai. Lo scorso novembre, infatti, i due, insieme alla tata e ad alcuni amici erano partiti per un viaggio in Egitto, a Sharm el-Sheik. Nel corso della vacanza il bambino si era ammalato e, poiché la febbre non si abbassava nemmeno con i farmaci, Caruso era ricorsa all’aiuto di un medico del posto. Questi l’aveva convinta che il bambino avesse bisogno di una puntura. Quella decisione, però, ha dato inizio alla tragedia che i due ancora oggi stanno vivendo. Il farmaco somministrato al bambino era estremamente tossico e ha finito per lesionare il nervo sciatico del piccolo. Si tratta di un farmaco vietato in Europa, ma che ancora circola in Egitto.
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A meno di un anno da questo terribile incidente, il piccolo Michele è stato sottoposto a un’operazione che però non ha dato i risultati sperati. Disperata, Caruso ha così ammesso davanti alle telecamere:”Ieri abbiamo fatto la visita a sei mesi dall’intervento, purtroppo Micky non è migliorato, quindi il dottor Catena mi ha detto che non può illudermi e mentirmi sulla salute di mio figlio. Purtroppo il danno è permanente ormai, non c’è stato un minimo miglioramento in questo anno“.
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Sconvolta dal dolore, la showgirl ha poi continuato: “Purtroppo questo nervo che gli è stato lesionato è l’unico nervo del corpo che non ricresce facilmente e se non ricrescere purtroppo la situazione è questa. Mi hanno detto che oggi non ci sono tecniche per risolvere questo problema. Mi fido di questo dottore, gli ho affidato la vita di mio figlio, se ci fosse stata qualcosa l’avrebbero fatta“. Secondo la diagnosi, il bambino sarà costretto a portare il tutore a vita, oltre a subire tutta una serie di interventi nel corso degli anni affinché le ossa restino dritte, non avendo più il sostegno del nervo.
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