È ufficiale: il Coordinamento Torino Pride reagisce agli attacchi omofobi della dottoressa torinese Silvana De Mari, che con il suo blog (sul quale ieri ancora una volta ha fatto tutt’uno di omosessualità e pedofilia), la sua pagina Facebook (da alcuni giorni oscurata) e una quantità di esternazioni su giornali e altri mezzi di comunicazione, ha scatenato, per sua stessa ammissione, una vera e propria guerra ai gay. Dalla riunione delle associazioni che fanno parte del Coordinamento, mercoledì sera, è scaturita la decisione di dare mandato all’avvocato Nicolò Ferraris di procedere legalmente contro la sessantatreenne chirurga e scrittrice fantasy.
«Siamo stanchi di continuare ad essere insultati senza poter reagire – spiega al colmo dell’indignazione Alessandro Battaglia, coordinatore Torino Pride – . Per questo, di fronte alla incredibile volgarità e all’odio sprigionato dagli scritti e dalle parole di Silvana De Mari, crediamo sia arrivato il momento di dare mandato al nostro legale di procedere contro di lei in tutte le sedi opportune. Abbiamo dimostrato nel corso di questi anni di essere persone serie, la nostra dignità non è infangabile e il nostro instancabile lavoro per una società dove i pregiudizi, il razzismo e l’odio non abbiano spazio ci impone di agire con forza e senza tentennamenti. Le parole hanno sempre un peso. E’ nostro dovere difendere tutti e tutte coloro che, in qualche modo, soffrono per la propria condizione e certo non possono essere aiutate da una società e da soggetti che rivendicano il diritto all’odio».
I reati per i quali sarà presentata la denuncia saranno, verosimilmente, diffamazione e, appunto, istigazione all’odio. Gli attivisti delle associazioni del Coordinamento hanno già iniziato la raccolta dell’abbondante produzione di esternazioni omofobe di Silvana De Mari per consegnarle al legale. Ieri, su «La Stampa», la dottoressa ha ribadito il suo essere cristiana e cattolica, e di basare la sua campagna anti-gay sulle parole di San Paolo. Ma non è solo questione di fede. Anche le sue conoscenze mediche giustificherebbero la “missione” di combattente contro l’omosessualità. Le sue armi? On line si trovano infinite descrizioni di parti anatomiche degenerate, di penetrazioni, di condizioni igieniche più che precarie: tutto questo giustificherebbe, secondo De Mari, la “libertà”, la “scelta”, di essere omofobi.
Intanto, per le sue espressioni, l’Ordine dei Medici di Torino sta valutando la sua posizione e potrebbe decidere la radiazione dall’Albo. Una decisione auspicata dalla Fondazione Mario Mieli di Roma, dalla scrittrice-medico descritta come un covo di pedofili: per questa ed altre ragioni la Fondazione l’ha denunciata all’Ordine.
Da La Stampa.it