Shirin Nobahari, una bodybuilder iraniana è stata arrestata per aver postato sui social delle foto senza il velo. La donna, accusata di aver infranto la legge della Repubblica Islamica, ha pubblicato degli scatti che la ritraggono in palestra durante degli allenamenti. Il look di Shirin, una canotta aderente, non è stato ritenuto idoneo perchè ha mostrato parti del corpo, come braccia e collo, che devono essere coperte in pubblico e non possono essere mostrare SOPRATUTTO IN FOTO E SUI SOCIAL. Per l’Iran, una donna come Shirin, offende la loro religione e risulta ‘nuda’ quindi va punita con il carcere.
Con l’avvento del nuovo secolo, le donne, sono state le protagoniste delle cinque maggiori manifestazioni in Iran e hanno fatto emergere il loro odio per il regime misogino dei mullah gridando “abbasso Khatami, abbasso Khamenei”. Ma la presa di coscienza, sebbene rappresenti un passo avanti rispetto al passato, non basta a modificare la situazione. Dall’elezione del nuovo Presidente iraniano la repressione contro le donne è nettamente peggiorata: il nuovo Ministro della Giustizia Jamal Karimi-Rad ha infatti dichiarato alla stampa, che le donne «impropriamente velate» saranno trattate come se non indossassero per nulla il velo. L’accusa alle donne è di «non rispettare le virtù islamiche» e di indossare «vesti repulsive ed immorali»
Tuttavia, di fatto, è oggi assolutamente comune vedere in luoghi pubblici (soprattutto nella più moderna capitale Teheran) giovani donne con piccoli hijab che coprono solo una parte del capo e dei capelli, e costumi considerati occidentali come i jeans ed il make-up.
Il bersaglio privilegiato dei gruppi paramilitari e delle polizie private sono le giovani donne, prese di mira per cercare di non far perdere le antiche tradizioni islamiche basate sul rispetto del Corano. Nella città di Shahin-Shahr, il tribunale ha reso noto, tramite pubblici annunci, che coloro che violeranno il codice d’abbigliamento verranno portate in giudizio e condannate alla pena di 100 frustate in pubblico. Ali Khamenei, il supremo leader religioso iraniano, sostiene che le donne del suo paese non hanno diritto a un’attività politica e sociale, in quanto il loro unico scopo nella vita deve essere quello di rimanere a casa, di mettere al mondo i bambini, allattarli, crescerli ed educarli. Anche dal punto di vista fisico, psicologico ed emotivo, sempre secondo Ali Khamenei , le donne, sono troppo deboli rispetto all’uomo.