Un bambino, per la legge, non può avere due mamme. Anche se le due donne sono unite civilmente e si considerano entrambe genitori, allo stesso modo.
La sentenza è della Corte di Appello di Torino, che ha confermato la decisione dei giudici di primo grado, rigettando il reclamo presentato da Antonella e Claudia, mamme di due gemelli avuti tramite fecondazione eterologa in Spagna, che chiedevano di essere riconosciute entrambe come madri legittime dei propri figli.
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Per i giudici di secondo grado infatti, le due madri non hanno diritto a essere riconosciute come tali nell’atto di nascita, visto il divieto di accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita alle coppie di persone dello stesso sesso (articolo 5, legge 40 del 2004). In più, hanno condannato la coppia al pagamento delle spese di giudizio, pari circa 4.857 euro a favore del Comune di Trofarello.
Il caso è seguito dal team legale dell’Associazione Luca Coscioni. Secondo l’avvocata Filomena Gallo, difensore della coppia e segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni: “La decisione della Corte d’Appello non sembra essere stata adottata a tutela dell’interesse dei minori, anzi sembrerebbe una decisione che rispetta l’orientamento politico attuale privo di effettivo fondamento normativo. Ne è un chiaro segnale la pesante condanna al pagamento delle spese di giudizio disposta dai giudici”.