“Mi sono sentita non capita, come una persona che si è battuta per una parte di persone ingrate”. “Se ho ricucito con la comunità? Sono le persone ai vertici, non posso fare nomi. Quello mi ha deluso tanto. Non sono più icona gay? Che me frega”.
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Così Arisa, ospite stasera a Belve, è tornata sulla celebre intervista a Peter Gomez in cui lodava Giorgia Meloni e insozzava il Pride, parlando di comunità LGBTQIA+ che non è “fatta solo di macchiette” ma anche “di gente normalissima, colta”.
Dopo aver provato a giustificare l’ingiustificabile, continuando a peggiorare la situzione, oggi è caduta di nuovo. Perché non si capisce quali siano queste ‘persone ai vertici’ della comunità LGBTQIA+, manco fossimo un partito politico, mentre sentirsi dare degli “ingrati” da colei che è stata madrina al Napoli Pride per poi fare distinzioni tra partecipanti “normali” e “macchiette”, ci vuole enorme coraggio.
Arisa derisa dall’ex fidanzato (bisex): “Siamo sicuri che a lei piaccia l’organo maschile? Se potessi dire quello che ho visto…”
Chiusa finale sullo scontro con Paola Iezzi, ironizzando su quel dito medio “con manicure fatta” e ribadendo che “no”, le due non hanno mai fatto pace.