Alessio Poeta per “Chi”
Non temere, nulla è sotto controllo e tutto accade per caso» , dice Amanda Lear mentre passeggia nel giardino della sua casa a Saint-Rémy-de-Provence, a due passi da Avignone, in Francia. «Guardi la mia vita: non ho pianificato nulla e mai mi sarei immaginata che un giorno avrei incontrato uomini incredibili come Salvador Dalí, Andy Warhol o David Bowie. Poi, vabbè, ho incontrato anche lei… succede». Ride, se la ride e fa ridere l’attrice (e pittrice, conduttrice, cantante da sempre senza tempo) in un momento di relax, in attesa di iniziare le riprese di Lace, serie internazionale sul mondo della moda per Apple Tv. «Vestirò i panni di una donna miliardaria, antipatica, al fianco di Lambert Wilson. E poi girerò un film impegnato con Victor Belmondo (nipote del grande Jean-Paul, ndr). Mi godo questi ultimi giorni di tranquillità».
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D. I ricordi fanno male?
R. «Il dolore è inevitabile, ma la sofferenza è una scelta. Al mio analista chiesi quando sarei riuscita a voltare pagina e lui mi rispose, secco: “Mai”. Eppure questa casa oggi rappresenta la felicità. Voglio vivere e morire qui».
D. Lei è eterna.
R. «Speriamo di no!».
D. La morte non la spaventa?
R. «Per nulla, al massimo mi spaventa la sofferenza. Per questo sono molto affascinata dal sistema svizzero sulla morte assistita: meglio una morte sana, senza dolore, che
soffrire e buttarsi sotto un vagone della metropolitana. Anche se, stia sereno, per il momento non sono abbastanza depressa».
D. Parliamo di cose belle: l’amore?
R. «Quello vero? Da qualche giorno ho adottato un micio che ho già sputtanato sul mio Instagram. Ha due mesi e si chiama Sissy, come l’imperatrice. Qualche tempo fa ho perso la mia gatta preferita e sono stata malissimo. Aveva 23 anni, un solo dente ed era rimbambita come poche, ma dormiva con me tutte le notti».
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D. Ci parla?
R. «Con il gatto? Mica sono la Lambertucci!».
D. Patty Pravo dice di parlare con i gabbiani…
R. «Vabbè, ma lei parla anche con i sassi. Certo che in Italia ne avete di personaggi strani, eh? (ride, ndr) Ha visto Britney Spears e Madonna come son ridotte? Questo lavoro logora».
D. Allora mi dica come è riuscita, lei, a restare integra.
R. «Mantenendo sempre i piedi per terra. Ho frequentato le grandi star circondate da assistenti, “yes men” e tuttologi. Li guardavo e, dentro di me, pensavo: “Se mai dovessi diventare famosa, non sarò mai come loro”».
D. Lontana dai riflettori che cosa fa?
R. «La vita che fanno tutti. Esco, prendo la macchina, vado in edicola, faccio la spesa, spadello. Sono simpatica alla gente perché mi percepisce per quella che sono».
D. Una creatura mitologica: metà donna, metà leggenda.
R. «Si figuri. Sono sola, non ho sottoposti, niente di niente».
D. Come combatte la noia?
R. «Leggo copioni, libri, seri vo, dipingo nudi maschili, con muscoli, chiappe alte e sode, ma senza modelli: oramai vado solo a memoria».
D. Non le credo.
R. «Lo sanno tutti: ho chiuso la boutique. Non mi faccia ripetere sempre le stesse cose».
D. Che fine ha fatto l’Amanda del “sesso, droga e rock’n’roll””?
R. «Era un prodotto commerciale che, a conti fatti, visti anche i tanti dischi venduti, ha funzionato. Avevo una bella immagine: donna libera, aggressiva, ribelle, selvaggia. Piaceva, incuriosiva e divertiva».
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D. Il sesso è sopravvalutato?
R. «Quello che ai miei tempi era rivoluzionario e trasgressivo, oggi è diventato terribilmente noioso».
D. Si spieghi meglio.
R. «Se ne parla tanto, troppo e in realtà ho come l’impressione che se ne parli più di quanto, poi, venga messo in pratica. Una volta piaceva perché era proibito, mentre adesso si è persa la magia. Il sesso, se ci pensa, è uno scambio di energie. Oggi, invece, li vedo tutti annoiati davanti a Tinder con chissà quale speranza. A 10 anni, anziché uscire, sono già sui siti porno non capendo che il sesso non sarà mai quella roba li».
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D. Lei è mai stata corteggiata da una donna?
R. «È successo, anche più volte: solo che non sono mai stata interessata all’articolo. Oggi sono tutte fluide, le lascio fare, ma io resto fedele (ride, ndr)».
D. Su Instagram si fa immortalare spesso con bei ragazzi.
R. «Le donne mi scrivono: “Amanda insegnaci la vita, tu sì che hai capito tutto”. Vorrebbero essere al mio posto, le capisco».
D. Però…
R. «Sarò libera di passare del tempo con chi voglio, o no? Detesto questa forma di ageismo che vuole che una donna, superata una certa età, debba restare chiusa in casa. All’immagine della ragazza per bene, composta, ho sempre preferito la libertà. Ho amici, viaggio e spendo tutto: non voglio di certo essere la più ricca del cimitero. C’è gente che dice che per avere successo bisogna andare a letto con qualcuno, ma io sono voluta diventare famosa proprio per andare a letto con qualcuno».
D. Lei non è una donna, è un cinema!
R. «Lei ci scherza, ma la popolarità aiuta. Uscivo dalle tournée italiane e avevo file e file di uomini che mi aspettavano. Potevo essere cicciotta, magra, alta, bassa. Bastava il mio nome. La fregatura è che poi volevano tutti la foto testimonianza, infatti la prima regola è: mai portare telefoni in camera».
D. Il motto di questa vita?
R. «Come quello della regina Elisabetta II: “Never complain, never explain”, vale a dire “Mai lamentarsi, mai dare spiegazioni’».