Corpi e una spiaggia. Nudi e mare. Lentezza e rocce. Questi sono gli ingredienti e l’incipit di The Summer with Carmen (To kalokairis tis Karmen), il film di Zacharias Mavroeidis, in concorso nella sezione Giornate degli Autori alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Protagonista del film è Demosthenes che si sta godendo una giornata di mare sulla spiaggia queer di Atene. Non è solo questo è anche un racconto di una vita, di cinema, di storie.
LA TRAMA:
Demosthenes (Yorgos Tsiantoulas) è nudo, pronto a farsi baciare dal sole, ad immergersi nell’acqua, a passare del tempo con Nikitas (Andreas Lampropoulos), sodale e aspirante regista, insieme pensano anche di elaborare un’idea per il primo lungometraggio di Demosthenes. The Summer with Carmen racconta di una vita e di una storia, di come si scrive un film e come si ragiona sulla propria vita. Demosthenes ricorda, porta a galla proprio per comporre una sceneggiatura per un film assieme a Nikitas, tira fuori dalla sua mente, le false costruzioni che l’essere umano mette assieme per non dire la verità, le scuse che uno si dice per non ammettere realtà scomode. Si era dovuto fermare ad Atene per stare vicino al padre malato – momento importante nella vita di ogni essere umano -, ma è solo una scusa per incontrare Panos (Nikolas Mihas), l’ex che, terminata la storia con Demosthenes, aveva preso una cagnolina di nome Carmen. Quando si rivedono, la decisione a cui era arrivato l’uomo gli sembra sciocca, c’è del rammarico per aver rotto con Panos.
Il film diventa un pretesto per ritornare indietro, ripensare, rimettere le mani in ciò che si è messo da parte per continuare la propria vita. L’idea dei due amici dovrebbe narrare di Carmen, la cagnolina di Panos di cui si prende cura Demosthenes perché pensa che l’ex non se ne occupi al meglio; l’uomo sostiene che la cagnolina sia come la sua bambina, mentre per Nikitas, l’amore che l’amico prova per la cagnolina è derivato dal fatto che in lei vede sé stesso.
Demosthenes e Nikitas diventano viaggiatori nella vita del primo, quel libro chiuso, ma non messo negli scatoloni in soffitta, viene da loro riaperto e gli avvenimenti si fanno tappe di un “viaggio dell’eroe” che vuole portare da qualche parte, ma dove? Gli eventi reali sono impastati, dilatati, portati fuori dal magma per farsi tessuto narrativo della vita di “un altro”, un Demosthenes-protagonista di un “testo” queer; i due amici mettono in discussione la regola principale della teoria della sceneggiatura, l’eroe può davvero cambiare, e, al tempo stesso, non senza strappi o rotture, sono sul punto di mettere alla prova anche la loro amicizia.