Sofia Scarparo è una ragazza di 26 anni che abita, studia e lavora a Riccione e dal 2020 ha deciso di intraprendere il percorso di transizione che la porterà a vivere pienamente nel genere in cui si identifica.
“All’inizio avevo molta paura di iniziare questo percorso a causa del pregiudizio e della mala informazione che c’è in Italia, poi ho preso coraggio e ho deciso di smettere di fingere”, ha raccontato la giovane bagnina che nel 2022 ha cominciato la terapia ormonale e ora sta cominciando il percorso in tribunale per il cambio anagrafico.
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“Dirlo ai miei genitori è stato lo scoglio più duro – spiega Sofia -, ci misi 3 mesi e non la presero bene perché temevano le possibili reazioni delle persone. Soprattutto al lavoro: avevano paura che potessi perderlo”. Sofia frequenta telematicamente il DAMS di Bologna e, anche per pagarsi gli studi, da 5 anni lavora come bagnina di salvataggio presso la cooperativa di Riccione. “Faccio la volante e vigilo su oltre un chilometro e mezzo di spiaggia riccionese coprendo i giorni di riposo dei miei colleghi”, ha spiegato la ragazza.
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“La passione per questo lavoro è nata quando ero piccola, vedendo i bagnini di salvataggio all’opera sui mosconi”. Da quando ha iniziato a monitorare le spiagge, la giovane bagnina ha già aiutato diversi bagnanti in difficoltà e a luglio 2023 ha effettuato la sua prima rianimazione. “Le conseguenze positive di questa mia scelta sono di fronte agli occhi di tutti: prima non uscivo di casa e faticavo ad avere relazioni sociali, ora sono tornata a vivere. Spero, attraverso questa mia esperienza, di poter dare la forza necessaria a coloro che vogliono intraprendere questo percorso ma non trovano il coraggio per farlo”.
Qui la videointervista di Repubblica.it