È stato questo il giorno del Pride, lungo le vie della Capitale, l’evento più atteso dalla comunità raimbow, preceduto da lunghe polemiche, culminate, quest’anno, col ritiro del patrocinio da parte della Regione Lazio. È stato il giorno dei colori arcobaleno, dell’orgoglio, della festa annuale in nome dei diritti della comunità LGBTQI+.
Ampia la partecipazione: sono state migliaia le persone presenti in piazza della Repubblica, da dove è partito il corteo con i carri dell’edizione 2023, intitolata “Queeresistenza”.
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L’obiettivo della manifestazione, da sempre, è uno: riconoscimento dei diritti civili e contro l’omotransfobia, un appello quest’anno accompagnato dallo slogan “QueerResistenza“.
“I sessualmente eccentrici”: ecco come Studio Aperto definisce i manifestanti del #RomaPride.
Abbiamo un livello di informazione pietoso. pic.twitter.com/qLENPp6IUF
— Fabio 🏳️🌈 (@Iperbole_) June 11, 2023
Infiniti i servizi dedicati ai vari Pride che si sono tenuti, si tengono e si terranno in giro per il mondo in queste settimane. Ma ecco arrivare la polemica per le parole pronunciate da Paolo Scarletta a Studio Aperto e al Tg4. Sta facendo discutere il servizio firmato da Paolo Scarlata trasmesso da entrambi i notiziari nelle edizioni serali dei Tg.
Qualche parola di troppo ha fatto storcere più di qualche naso: “E’ un arcobaleno ancora più rumoroso che in passato – dice Scarlata – trentacinque carri, dodici in più dello scorso anno. Il popolo del gay pride romano balla, canta, provoca in linea con il titolo della sfilata QueeResistenza – e aggiunge – la resistenza dei sessualmente eccentrici, con il consueto contorno di polemiche“.
A risuonare distorto è il passaggio dei “sessualmente eccentrici“, un appellativo azzardato per l’inviato-giornalista che ora fa i conti con la furia della comunità: “Abbiamo un livello di informazione pietoso” scrive Fabio (@Iperbole_) su Twitter, l’attivista LGBT che ha pubblicato il video.
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