Lo scorso 11 marzo Sandra Milo ha compiuto 90 anni.
“Il mio compleanno è un giorno che ho sempre festeggiato con grande gioia e lo è anche quest’anno, che le primavere sono 90”, ha confessato l’attrice ospite da Silvia Toffanin a Verissimo.
Sandra Milo: “Non ho paura di morire”
“Tutto sommato, più il tempo passa più mi sento serena e rilassata, più la vita mi piace, senza le ansie di quando sei molto giovane, che hai sempre paure e incertezze”, ha raccontato l’attrice nel corso dell’intervista. Una lunga carriera, la sua, iniziata al cinema negli anni ’50 accanto ad Alberto Sordi. Ha sempre cercato di non rinunciare ad essere una madre, oltre che ad un’attrice. “Le ho superate tutte e ho imparato ad essere me stessa e ad accettarmi, non voglio più essere migliore o diversa. E soprattutto ho imparato a non avere più sensi di colpa. Specialmente noi donne siamo gravate dal senso di colpa. Dividerci tra lavoro e famiglia ci può far sentire in colpa, ma lavoriamo per il bene dei nostri figli quindi non c’è motivo. I miei figli mi chiedevano sempre perché non c’ero mai”.
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L’attrice ha posato per la cover di Flewid, nell’edizione dedicata al pride month.
“Abbraccia te stesso, la più grande rivoluzione” è il concept del servizio. “A me sembra normale perché – come dico nell’intervista- rivoluzione è qualcosa che si evolve, che segue l’esigenza dei tempi. Arriva quando è giusto che avvenga un grande cambiamento. Il cambiamento è naturale, fa parte della vita. Il cambiamento non si può arrestare, è già in atto. La società si è evoluta, si è fatta trovare pronta ad accoglierlo così come dovrebbe fare una certa classe politica. Non si deve aver paura dell’amore. L’amore è la forza più grande del mondo e possederla è un privilegio ma bisogna imparare ad amare correttamente, mettendosi in ascolto dei bisogni dell’altro, curando il benessere di ogni individuo e non solo di quelli in cui ci si riconosce, consentendo a ogni forma di amore di esprimersi liberamente senza far sì che si senta a torto esclusa o peggio diversa, garantendo il diritto all’inclusività. Non permettete a nessuno di farvi sentire il peso della disuguaglianza. Io sono uguale a voi come voi siete uguali a me. Non ci sono differenze ma solo particolarità che ci rendono unici pur essendo simili gli uni con gli altri”.
“Le ho superate tutte e ho imparato ad essere me stessa e ad accettarmi, non voglio più essere migliore o diversa”
Bellissima lezione di vita da una donna, che ha compiuto da poco 90 anni, all’Italia intera, soprattutto all’Italia omofoba che, ancora oggi, fatica ad accettare le “diversità”!
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