”Arisa rinuncia a partecipare al Gay Pride di quest’anno? È una sua scelta. Anche io ho ricevuto insulti sui social da parte di alcuni fan di Arisa ma al suo prossimo concerto ci vado lo stesso”. E’ quanto afferma Vladimir Luxuria all’Adnkronos.
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Commentando in maniera irridente la scelta di Arisa di non partecipare al Gay Pride di Roma e Milano per la valanga di ”insulti pesantissimi” dopo le sue parole di apprezzamento su Giorgia Meloni. In realtà Luxuria non sembra voler capire la gravità dell’accaduto. Per il solo motivo di avere espresso la sua opinione sulla premier Meloni, si sono scatenate le ire degli intolleranti che predicano tolleranza e rispetto per le scelte altrui.
Molto grave questo clima di intolleranza da parte del mondo Lgbt che ha assalito via social la cantante. Ma Luxuria insiste nel dare contro ad Arisa:”Se non viene al Gay Pride si vede che il manager le ha detto che è meglio non andarci; oppure – dice ironica – ha deciso di non sposare più le nostre cause. La prossima volta magari andrà a una manifestazione di Fratelli d’Italia…”. In sostanza anche Luxuria si aggiunge al coro di derisioni che sui social hanno travolto l’artista. Sul fatto che Arisa affermi di sentirsi minacciata Luxuria minimizza: ”Basta con questo vittimism. Le nostre sono manifestazioni pacifiche, non c’è mai stato un episodio di violenza. Stai a vedere che si aspettava gli applausi dopo queste dichiarazioni. Non mi pare che qualcuno le abbia detto di non venire. Poi non ho capito perché parla del Pride di Roma dove non era prevista la sua esibizione”, osserva.
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La circostanza assurda, lunare, è la “condanna” a cui è stata sottoposta la cantante per il semplice fatto di avere elogiato la Meloni. Possibile che chi apprezzi il premier sia sottoposto alla gogna mediatica? Luxuria non sembra curarsi di queto aspetto.
”L’esibizione di Arisa – insiste – era prevista sul palco del Gay Pride di Milano. Ma gli organizzatori del Pride, dato che sapevano che sarebbe stata contestata, hanno semplicemente convenuto con il suo manager che era meglio annullarla. Ma nessuno le ha mai detto di non venire al Pride. Non esiste una selezione all’ingresso”. E sulle dichiarazioni della cantante a favore della Meloni prosegue: ”In Italia esiste la libertà di espressione ma anche la libertà di commentare le opinioni altrui ed è quello che ho fatto anche io. Conosco Arisa, le voglio bene, ci siamo anche messaggiate anche dopo il mio commento”.
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Pensa se le volesse male…Assurdo. Assistiamo ad un episodio di discriminazione che esclude – o consiglia di autoescludersi- chi esprime il proprio pensiero; ed è ancora più grave che ciò avvenga da parte di chi ha fatto dell’inclusione la propria bandiera.
Ma la contraddizione che circonda questa triste vicenda non viene palesata. Insiste Luxuria: ”Lei ha detto che la Meloni si comporta come una mamma spaventata e severa; che vuole fare del bene a tutti i figli – ricorda Vladimir -.- Io invece ho detto che se una mamma deve essere severa lo deve fare con tutti, non deve avere figli e figliastri. Ha fatto delle dichiarazioni forti, non si può sorprendere se poi viene criticata sui social”. “Meloni mi piace perché ha molta cazimma”.