Si è spenta a 97 anni Lucy Salani, nota per essere stata la donna trans più anziana d’Italia. Salani lo scorso anno era comparsa in alcuni programmi televisivi, tra cui Che succ3de? e Oggi è un altro giorno, per raccontare la sua esperienza nel campo di concentramento di Dachau, nel quale era finita per omosessualità (ai tempi del nazismo non si faceva distinzione tra orientamento sessuale e identità di genere).
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La donna era stata la protagonista di un documentario, intitolato C’è un soffio di vita soltanto, realizzato dai registi Daniele Coluccini e Matteo Botrugno e uscito al cinema per soli tre giorni nel 2022.
Nel programma condotto da Geppi Cucciari, Salani aveva detto: “Prima portavo i cadaveri, poi ho lavorato alla stazione di Monaco dove facevo i binari. Alla fine mi hanno sparato, ma sono sopravvissuta. La mia paura più grande? Di essere viva. Volevamo tutti morire, ma eravamo troppo vivi per poterlo fare perché avevamo paura del dolore, ma avremmo voluto morire tutti”.
Un racconto davvero di grande emozione, nel quale Lucy Salani aveva rivelato di essere stata aiutata unicamente dalla sua forza di volontà e dalla forza di essere liberata, nonostante dicesse a se stessa in quei momenti che a Dachau avrebbe lasciato il suo cadavere. La signora ha tenuto a sottolineare di non aver mai cambiato il suo nome Luciano nei documenti in quanto lo considerava un nome sacro, invitando i giovani a lottare così come aveva fatto lei, pur non esistendo più i campi di concentramento.
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La donna era nata Luciano nel 1924 da una famiglia antifascista di origine emiliana ed era sopravvissuta al campo di sterminio dopo aver conseguito delle ferite. Svenne nel corso degli spari dei tedeschi e fu ritrovata dagli americani in mezzo ai cadaveri.