Estratto dell’articolo di Elvira Serra per corriere.it
Levante, al secolo Claudia Lagona, è seduta in una saletta della Warner Music a Milano. Indossa un cardigan blu e una maglia a righe intonata alle calze. Risponde a tutto, sempre, surfando sui ricordi di una vita vissuta con lo sguardo sempre rivolto al passato, a quel punto di non ritorno che è stata la morte del padre. Aveva 9 anni e un’invincibile nostalgia segnò tutti i giorni a seguire. Fino al 13 febbraio dello scorso anno, quando gli occhi di Claudia hanno abbracciato un mondo nuovo: quello ridisegnato dalla nascita di Alma Futura, figlia sua e di Pietro Palumbo, il compagno avvocato. In mezzo, cinque album (l’ultimo è Opera Futura), tre romanzi, un matrimonio finito, un film (dove ha un cameo e firma la colonna sonora), otto tournée, due Festival di Sanremo e un X Factor da giudice.
Levante: “Non volevo diventare madre, dopo la nascita di mia figlia non mi riconoscevo più”
A Lecce non poté esibirsi nella piazza del Duomo per la canzone «Gesù Cristo sono io».
«Credo di essere l’unica artista italiana a essere stata allontanata dalla Curia da una piazza. Manuel Agnelli mi ha invidiato molto: a lui non era riuscito in trent’anni di carriera».
Sotto il brano dello scandalo: