Levante è ospite a Verissimo da Silvia Toffanin, dopo il suo ritorno sul palco di Sanremo 2023.
Un ritorno importante, anzi fondamentale, per ritrovare se stessa dal punto di vista artistico e umano dopo la nascita della sua prima figlia Alma Futura. È sul palco del Festival che ha raccontato un tema delicato come quello della depressione post parto che, come spiega oggi, forse non è stato colto a pieno. Ciò che più conta però è la sua vittoria personale, essersi riscoperta come donna in primis e come artista.
“Mi è dispiaciuto per la scarsa presenza delle donne sul podio, ma in generale credo che di 28 artisti le donne fossero poche”, spiega Levante sul tema della totale assenza femminile nella cinquina vincente di questo Sanremo. “Il tema che ha vinto è quello dell’amore: uomini addolorati e combattenti”, ammette con una punta di dispiacere. “Chi come me ha affrontato temi diversi non ha colpito nel segno”, aggiunge. È stata comunque una grande vittoria, nonostante un posto in classifica non particolarmente felice. “Avevo paura di non essere in grado, non salivo su un palco dal 2021”, ammette.
“Opera Futura” è il nuovo disco di Levante che annuncia il suo primo live
“Ho messo in discussione tante cose di me. Nell’ultimo anno mi sono sentita estremamente fragile. Quel palco mi ha messa alla prova con me stessa. Dopo l’esibizione infatti sono andata dietro le quinte e ho pianto tutte le mie lacrime. Mi ero ripresa me stessa”.
L’artista ha portato al Festival un tema molto intimo e personale, quello della depressione post parto. “È stato un momento duro, il tema viene spesso banalizzato, forse il mio brano prima o poi verrà capito. Io non mi riconoscevo più nella mia testa e nel mio corpo”, spiega Levante. “Ma voglio rassicurare tutte le madri presenti o future: da quel buio si esce, si rinasce e si diventa più forti”. È la maternità esplorata in tutte le luci e le ombre, che Levante affronta in maniera diretta a consapevole. “Io non volevo diventare madre, ero molto concentrata su me stessa, non ho mai immaginato il futuro. Ma è stata la scelta più giusta che potessi fare”, spiega a Verissimo. A chi sostiene che Vivo sia un brano troppo circoscritto spiega: “Non è un brano femminista, non richiama mai ad alcun genere, è un brano di tutti”.